Fiammata del differenziale Btp/Bund in avvio, quasi 30 punti sopra la chiusura di ieri. Il rendimento del decennale oltre il 2,8%. Piazza Affari in forte calo
Ore 9.20. Non si allenta la tensione sui titoli di Stato italiani, in attesa che il presidente incaricato Carlo Cottarelli si presenti in parlamento per chiedere una fiducia che, stando alle dichiarazioni delle forze politiche sembra molto difficile da raggiungere. Lo spread questa mattina riparte con una fiammata, salendo oltre quota 260 punti (oltre 30 punti sopra la chiusura di ieri, e ai livelli di settembre 2013), con il rendimento del decennale italiano schizzato al 2,85%, ritornando poi sotto quota 250 punti.
Con un ulteriore, preoccupante, segnale di allarme. Il differenziale sui titoli di Stato a due anni, che già ieri era schizzato a 153 punti, 50 punti in più rispetto a venerdì, in mattinata si è impennato fino a 260 punti, persino, per qualche minuto, oltre lo spread sui titoli decennali, ripiegando solo leggermente sotto quota 240. Il rendimento dei titoli a due anni in mattinata si attesta invece all’1,68%. Meno di tre settimane fa era ancora sottozero. Un test importante è in programma oggi, quando il Tesoro metterà in asta 5,5 miliardi di titoli semestrali.
Le preoccupazioni si riflettono anche su Piazza Affari, con l’indice di Piazza Affari che cede l’1,75%, peggio di tutti gli altri listini europei e sulla scia di una seduta debole a Wall Street, con Dow Jones e S&P500 che hanno chiuso in calo. Londra perde lo 0,8%, Francoforte lo 0,6% e Parigi lo 0,7%. L’incertezza italiana ha ripercussioni anche sul fronte valutario, con l’euro che è a un passo da scendere sotto la soglia di 1,16 sul dollaro, ai minimi da quasi un anno. Anche Tokyo paga la flessione dell’euro e il rafforzamento dello yen, con l’indice delal Borsa nipponica che archivia la seduta in calo dello 0,55%.
Tra i dati macroeconomici attesi in giornata, la fiducia dei consumatori e imprese in Italia, i dati sulla massa monetaria m3 nell’Eurozona. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti atteso l’indice americano dei prezzi delle case di case/shiller.
Sulla sponda internazionale continua a calare il prezzo del petrolio. In mattinata il barile di Wti con consegna a luglio era scambiato a 66,73 dollari. Il barile di Brent con consegna a luglio, al contrario, ha guadagnato 23 centesimi fino a quota a 75,53 dollari.
Flavio Bini, repubblica.it