Verrà offerto un servizio pubblico a 1 dollaro per miglio, tale da sbaralgiare la concorrenza di Uber e delle auto gialle, che sarà profitetvole da subito. Analisti dubbiosi: “la tecnologia è esitante”. Ford sarà pronta dal 2021 e Toyota dal 2020: è corsa a chi arriva prima
Chi l’avrebbe detto che il primo concorrente di Uber sarebbe stata General Motors. Il colosso di Detroit ha infatti annunciato che tra poco più di un anno, ovvero nel 2019 sarà disponibile il primo servizio pubblico di auto che si guidano da sole. L’idea è quella di partire in simultanea su diverse città, anche perché la macchina che si guida da sola, per Gm sarà la “rivoluzione più grande dopo internet” e sarà profittevole fin da subito: il gruppo stima di far pagare i passeggeri una tariffa di un dollaro per miglio, molto competitiva rispetto ai Taxi, e già così riuscirebbe ad essere profittevole.
In media, la vita di una macchina di Gm, che possiede marchi come Chevrolet Cadillac e Buick vale 30mila dollari di profitti (tra vendita, tagliandi, ricambi e via dicendo), mentre le macchine con auto pilota renderebbero “parecchie centinaia di migliaia di dollari”. Secondo le stime di McKinsey, l’industria delle macchine che si guidano da sole, al 2030 varrà 1,5 miliardi di dollari.
Il gruppo guidato da Mary Barra, deve ancora definire i dettagli, tra cui se lanciare il servizio da sola, o usare una delle piattaforme, come Lyft, la app su cui il gruppo due anni fa ha investito mezzo miliardo di dollari. Ad ogni modo, se riuscisse davvero a essere operativa nel 2019, secondo il Financial Times, Gm batterebbe sul tempo tutti i concorrenti.
Ford aveva stimato di essere pronta per il 2021, e sempre per il 2021 Uber e Volvo sarebbero state pronte con il loro servizio di macchine con autopilota. Toyota ha annunciato di voler lanciare le macchine che si guidano da sole per le Olimpiadi di Tokio del 2020, mentre Renault-Nissan avevano fissato la data del debutto addirittura al 2022. Eppure, secondo l’Ft, al momento la tecnologia pare ancora perfettibile.
Secondo Philippe Houchois, analista di Jefferies, che è stato trasportato per 15 minuti da un auto di Gm con il pilota automatico la sensazione è “quella di essere trasportato da un principiante che ha diversi attimi di esitazione”. Stesso giudizio da altri esperti che hanno provato le macchine del colosso di Detroit, secondo cui ci sarebbe ancora molto lavoro da fare. Ma se Gm dovesse davvero essere pronta nel 2019, allora anche tutti i concorrenti dovranno accelerare il passo per non arrivate troppo tardi
Repubblica.it