La sigla Pesco sta per – istituzione di una cooperazione strutturata permanente . Si tratta di applicare gli articoli del Trattato di Lisbona del 2009 per porre le basi di una difesa globale Europea. L’obiettivo, portato avanti dall’Alto rappresentante Federica Mogherini, insieme ad un progetto innovativo dei Ministri della difesa d’Italia, Spagna, Germania e Francia, è quello di coordinare il più possibile i bilanci per la difesa dei singoli stati membri. Il che significa che ogni singolo stato non investirà più solo e soltanto nel suo armamento bensì in quello comune, insieme a tutti i Paesi aderenti alla cooperazione. Viene a formarsi così un “Fondo Europeo per la difesa” al quale aderiscono 23 stati membri. I bilanci di spesa singoli sembrerebbero rimanere invariati, tuttavia cambierà l’ottica : si spendera in vista di un grande quadro europeo.
L’Alto rappresentante del ministro di difesa stabilirà le normative di investimento in un determinato tipo di tecnologia militare in modo tale da dare impulso alle industrie militari europee per produrre non più in maniera frammentaria, ma coordinata e innovativa, con diversi modelli interscambiambili di armi. In questo modo verrà dato adito anche alle missioni militari Europee.
Infatti, mentre per quelle civili l’Europa riveste un ruolo decisivo, per quelle militari è ancora costretta ad appoggiarsi alla Nato ed alle Nazioni Unite. Dunque l’obiettivo principale della Pesco non è quello di creare un Europa, più che autonoma, complementare, che possa dare il massimo con i propri mezzi, in virtù della difesa globale.
cj