di Cesare Lanza per LaVerità
Alessandro Di Battista
Neopapà felice, al mattino si occupa del biberon, ma torna alla ribalta con parole chiare: «La priorità ora è mio figlio e il Rosatellum è un colpo di Stato!» Si autodefinisce un battitore libero, dice che Luigi Di Maio è candidato premier perché ha più possibilità di lui, irride alla Commissione d’inchiesta sulle banche, che non combinerà nulla di buono. Piace.
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Giuliano Pisapia
Insuperabile: un personaggio che riesce a restare in prima fila, ma nessuno capisce cosa voglia fare, cosa saprà fare, cosa deciderà da grande. Dice, disdice, indugia, rinvia, proclama… Roberto Speranza, stremato, annuncia di essersi stufato e lui, Pisapia – quello che sosteneva di voler unire la sinistra – esulta! Ora si struscia con Matteo Renzi: è il manicomio politico.
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Giuseppina Fattori
È l’anziana signora – 95 anni – sfrattata dal rifugio di una casetta in legno (costruita su un suo terreno) che aveva allestito dopo che il terremoto le aveva distrutto la prima abitazione. Succede a San Martino di Fiastra, in provincia di Macerata: Peppina vivrà in un container senza bagno. Il governo non aiuta i terremotati, ma i burocrati sanno perseguitarli.
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Renzo Piano
II senatore a vita (ma in Senato quando ci va?) è un simbolo apprezzato della sinistra radicai chic. Fa sempre la scelta giusta, politicamente corretta: stavolta aderisce allo sciopero della fame (non inteneritevi, è sciopero di un giorno, a rotazione: una dieta) per solidarietà verso gli esimi sostenitori dello ius soli. I salotti illuminati non possono farne a meno.
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Maurizio Sarri
II campionato sabato e domenica riprende con tre grandi sfide: Juventus-Lazio, Roma-Napoli e Inter-Milan. Solo Simone Inzaghi, l’outsider, non rischia: tutti gli altri potrebbero uscire ridimensionati, da Eusebio Di Francesco a Luciano Spalletti, da Vincenzo Montella a Max Allegri. Il protagonista più atteso è Sarri, che guida un Napoli dal gioco finora entusiasmante.
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Ettore Rosato
Chissà se in cuor suo è felice! È l’autore della nuova legge elettorale, il Rosatellum, che accontenta quasi tutti, grazie a compromessi, con una sola linea: consentire ai capibastone dei partiti di portare alle Camere quelli che desiderano, e ostacolare le chance dei temutissimi 5 stelle. È il rosé, colore dominante in politica.