Il biennio 2015-2016 si chiude con un calo complessivo della diffusione dei quotidiani inferiore al 20%. A inizio 2015 la diffusione media giornaliera era di poco superiore ai 3 milioni di copie mentre a dicembre 2016 è scesa sotto i 2,5 milioni di copie. Sono questi i trend principali secondo il Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani in Italia, presentato ieri a Bologna durante Ediland Meeting 2017 – Sfide per l’industria dell’editoria e della stampa, conferenza per l’industria editoriale e della stampa promossa da Asig (Associazione stampatori italiana giornali) e Fieg (Federazione editori italiana giornali, presieduta da Maurizio Costa), insieme con l’Osservatorio tecnico Carlo Lombardi per i quotidiani e le agenzie di informazione.
Tra le sfide industriali individuate durante la giornata conclusiva ci sono le opportunità e i rischi del business digitale, la razionalizzazione della filiera della distribuzione e dei processi produttivi e ancora i nuovi scenari delle relazioni industriali.
In particolare, durante la tavola rotonda coordinata dal presidente Asig Gianni Paolucci, l’attenzione si è concentrata su prodotti, servizi e nuove soluzioni per l’ottimizzazione del processo di produzione dei giornali quotidiani. Invece Francesco Cipriani, responsabile dell’Area lavoro e welfare Fieg, ha spiegato le novità e alcuni degli effetti pratici della nuova legge dell’editoria e dei successivi decreti attuativi, sottolineando come la riforma degli ammortizzatori sociali dimostri che gli strumenti a disposizione per gestire gli stati di crisi diventano sempre meno favorevoli. Questo impone al settore dell’editoria, sempre secondo le conclusioni dell’incontro, di trovare al proprio interno gli strumenti per rendere più competitive le aziende e, da questo punto di vista, il contratto nazionale di lavoro poligrafico è lo strumento principale di autoregolamentazione auspicando che si arrivi in tempi brevi al suo rinnovo.
ItaliaOggi