A fare da traino sono la Cina e i mercati orientali. Il surplus è così salito a 6,7 miliardi di euro nel corso dei primi tre mesi dell’anno
MILANO – Forte crescita dell’export di Made in Italy a marzo: l’Istat ha tracciato un aumento del 4% su febbraio e del 14,5% rispetto al 2016 (secondo il dato grezzo, che diventa +12,4% tenendo in considerazione il maggior numero di giorni lavorativi), il livello più alto da oltre cinque anni. Per trovare un balzo maggiore bisogna tornare a agosto 2011 (quando era stato del 15,2%).
A marzo l’area extra Ue segna +15,1% sull’anno e quella Ue +14,1%. Trainano Cina (+32,3%) e paesi Asean e, tra i prodotti, quelli petroliferi raffinati (+47,1%), gli autoveicoli (+28,1%) e gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+22,8%).
Il flusso inverso degli scambi commerciali, quello delle importazioni, ha fatto registrare un balzo del 16,3% ed è più sostenuto dall’area extra Ue (+19,0%). Anche in questo caso, al netto delle differenze nei giorni lavorativi l’aumento risulta più contenuto: +14,1% per l’import e +12,4% per l’export. La variazione mensile delle importazioni è stata nulla.
Volendo monetizzare questi dati del commercio estero, l’Istat segnala che a marzo 2017 il surplus commerciale è di 5,4 miliardi (+5,2 miliardi a marzo 2016). Nei primi tre mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 6,7 miliardi (+15,6 miliardi al netto dei prodotti energetici).
la Repubblica