La società attiva nella condivisione di case presenta Los Angeles le sue nuove iniziative, tra cui il tentativo di diventare una agenzia specializzata in tutto ciò che riguarda i viaggi. Tra le città pilota Firenze
Si alza il velo sui “Magical Trips” di cui si vocifera da tempo sulla stampa americana. Rumors confermati anche dalle parti dell’Orpheum Theatre (Downtown LA), dove l’amministratore delegato Airbnb, il 35enne Brian Chesky, è pronto per la presentazione del nuovo piano di crescita del gruppo. La società californiana – leader nel mercato degli affitti brevi tra privati, 191 Paesi e 2,5 milioni di annunci a livello globale, 30 miliardi di dollari di valutazione secondo le ultime stime – non vuole più essere un semplice provider per accomodation (alloggi) o un operatore che “esaurisca” il suo business nel solo settore dell’home sharing. Quello che potrebbe comunicare oggi Chesky è proprio un cambiamento radicale, giocando in attacco rispetto agli operatori del turismo tradizionale: “Le case sono solo l’inizio”, ha preannunciato. O per dirlo con le parole del capo strategia di Airbn, Chip Conley: “Abbiamo l’obiettivo di diventare il super brand del travel”.
Cosa potrebbe accadere, in concreto? Di sicuro Chesky sembra puntare sulla full-experience vacation: l’idea che prenotando una casa su Airbnb, si possano prenotare contestualmente una serie di iniziative, tour, eventi per vivere un’esperienza del viaggio completa (a Tokyo con un lottatore di Sumo, in Toscana con un cercatore di tartufi…). Diversificando (e ampliando) il business, ovviamente. “Voglio che se arrivi in una città, si senta come un abitante del posto, anche se solo per un giorno”, ha dichiarato di recente il ceo. Altra certezza è il lancio di una serie di città pilota (dovrebbero essere 12 a livello mondiale) che da subito mettano in pratica le nuove linee. E per l’Italia è stata scelta Firenze che insieme con Roma e Milano sono le città con più annunci.
A proposito di Italia, le novità di Chesky sono di particolarmente interesse in questo momento. Se il premier Matteo Renzi aveva smentito qualche giorno fa l’ipotesi di una cedolare secca sugli affitti (citando espressamente Airbnb in suo tweet), la Commissione Finanze di Montecitorio ha dato il via libera alla discussione della proposta presentata dalla deputata del Pd, Silvia Fregolent, per un 21% di tassazione (con Airbnb & Co a fare da sostituti d’imposta). Con 230mila annunci e 83mila host attivi, per un impatto economico calcolato in 3,4 miliardi di euro e 2,4 milioni di viaggiatori, per Airbnb il mercato italiano ha grandi potenzialità di crescita.
Repubblica