Oggi si celebrano i defunti. E mi è venuto spontaneo dedicare un pensiero anche a tutti quegli storici giornali che per tanti anni ci avevano informato e tenuto compagnia, e che ora non ci sono più.
L’altro giorno, in redazione, è arrivato l’invito alla festa per il calendario di For Men magazine, mensile di Cairo editore che mostrerà in anteprima le grazie di Raffaella Modugno (chi è?) il prossimo 7 novembre al Just Cavalli di Milano. E improvvisamente si è aperto un cassettone della memoria di feste e calendari di cui il principale protagonista è stato il mensile Max di Rcs. Giornale ideato nel 1985 da Paolo Pietroni e portato in edicola fino al luglio 2013, per poi sopravvivere un altro anno in edizione digitale sul sito di gazzetta.it e chiudere definitivamente i battenti nell’estate 2014. Max si è spento da oltre due anni, quindi. Ma in redazione nessuno si ricordava della sua scomparsa. Si pensava che un marchio di fabbrica come quello continuasse a vivere di vita propria, a prescindere dalla crisi dell’editoria. E invece Max non c’è più. E con Max se ne è anche andato tutto quell’arcipelago di locali milanesi dove tra la fine dei ’90 e la prima metà degli anni 2000 venivano presentati con party hollywoodiani i calendari sexy di tante riviste: dall’Atlantique al Casablanca, dal Gilli Cube allo Shocking, dall’Ipotesi al Rainbow fino al Rolling Stone. Anche di quegli spazi non resta più nulla, tutti chiusi e trasformati in altro. Nella memoria di molti rimane però bene impressa la sequenza di grandi bellezze offerte al pubblico da Max per poche migliaia di lire o pochi euro: si parte nel 1993 con Cindy Crawford, e poi Eva Herzigova, Anna Falchi, Alessia Marcuzzi, Monica Bellucci, Sabrina Ferilli nella edizione record del 2000, Megan Gale, ed Elisabetta Canalis, che col calendario 2003 rappresenta una sorta di spartiacque. Poi arriveranno Rossella Brescia, Alena Seredova, Giorgia Palmas, Sara Tommasi, Lola Ponce ecc., ma il respiro è già corto, i bollenti spiriti un lontano ricordo, l’entusiasmo va scemando.
Come detto, la crisi di Rcs determina i destini di Max, che non viene chiuso del tutto, ma trasferito per un anno sull’online e quindi condannato a un oblio senza neppure un funerale degno di nota. Via Rizzoli stacca la spina pure ad altre due testate storiche: il femminile Anna, nato nel 1984 e chiuso nell’estate del 2013, e il settimanale Il Mondo, rivista fondata nel 1949 e andata in edicola per l’ultima volta nel febbraio 2014.
Tra i mensili, celebrata la dipartita di Max, non c’è nessuna chiusura così struggente: certo, Mondadori decide di farla finita con Panorama Travel, Panorama Auto e pure col settimanale AutoOggi. La scienza e la tecnologia perdono Jack, Newton, Quark, e pure la psicologia non funziona in edicola: stop a Per me e Psychologies magazine.
Nulla, però, di così emotivamente coinvolgente come un Bobo Vieri che punta Alessia Marcuzzi all’Atlantique nell’autunno 1997 per la festa del calendario di Max 1998, o di un inseguimento a Megan Gale al Casablanca a fine 2000 per scattare foto insieme, e rigorosamente col rullino.
di Claudio Plazzotta, Italia Oggi