– Paola Regeni, mamma di Giulio Regeni.
– Pina Amarelli. La regina dell’azienda calabrese di liquirizia.
– Bianca Berlinguer. Figlia del mitico Enrico? Certo. Ma bravissima di suo, autorevole e rigorosa, alla guida del Tg3.
– Marina Berlusconi. Leader della Mondadori, combattiva, esemplare nel sostegno e nella difesa del papà, di cui è possibile successora.
– Laura Biagiotti, regina della moda.
– Ilda Boccassini. Quando sprizzano scintille nella Procura di Milano, “la rossa” c’è: intransigente (non solo) verso Berlusconi.
– Emma Bonino, non poteva certo mancare tra i nomi delle donne eccellenti.
– Maite Bulgari, regista e produttrice di film, presidente di Digita Vaticana.
– Tania Cagnotto, tuffatrice emerita.
– Azzurra Caltagirone. Erede di un impero, manager importante e ricca di personalità, ambizioni perfino inferiori rispetto alle sue qualità.
– Gabriela Cardenas, consigliere Airc per il Lazio, ha vissuto tra Torino, Londra, Madrid e Amsterdam e da un anno è appassionata lavoratrice di Engel & Völkers.
– Mara Carfagna. Ex ministro, colonna di Forza Italia, anche lei danneggiata dalla grazia fisica, si è affermata per coerenza e competenza. Un futuro da leader.
– Sandra Carraro, regina dei salotti, superstiti e vitali (le chiedo venia perché non vorrebbe mai essere citata).
– Laura Cioli, meritatamente designata come nuovo amministratore delegato e direttore generale di Rcs.
– Carmela Cipriani – figlia di Arrigo e nipote di Giuseppe (l’inventore del Bellini) – che ha lasciato la professione di avvocato per gestire il celeberrimo Harry’s Bar a Venezia e la locanda di Torcello. Scrive anche ricette per bambini.
– Loretana Cortis, di Poste Italiane, il suo motto potrebbe essere: mi documento, ergo sum. Gli addetti ai lavori nel mondo istituzionale lo sanno bene.
– Claudia Cremonini. Il “Cervello” dell’industria alimentare fondata dal padre, bravissima nelle relazioni esterne.
– Samantha Cristoforetti, la nostra astronauta.
– Maria De Filippi. Decollata grazie all’intuito di Maurizio Costanzo, oggi è number one in televisione: ha inventato il neorealismo televisivo.
– Francesca Dego, nata a Lecco il 17 marzo 1989: violinista di talento irresistibile. Ha cominciato a studiare a quattro anni. Appartiene ad una famiglia sterminata dal nazismo. Quarantasei suoi parenti non tornarono da Auschwitz, dov’erano stati deportati.
– Elena Di Giovanni, brillante comunicatrice di grande esperienza (già direttore della Biennale di Bernabè) e partner di Comin&Partners.
– Costanza Esclapon. Ex Dirigente Rai, in qualsiasi società e incarico apprezzata e qualificata per imparzialità e aziendalismo.
– Nicole Fedele, nata a Tolmezzo (provincia di Udine), che ha battuto il record del mondo in parapendio percorrendo 401 km in circa 9,5 ore, mantenendo una media di 45 Km/h.
– Marisela Federici, regina dei salotti, superstiti e vitali (con qualche dubbio: perché le ho chiesto tante volte di staccarsi dalla sua celebre e sofisticata tavola sull’Appia per tenermi compagnia in una osteria ben scelta, per una semplice amatriciana o un gustoso cacio e pepe).
– Inge Feltrinelli, leader intramontabile della casa editrice che fu di Gian Giacomo e inesauribile animatrice di interessi culturali.
– Edwige Fenech. Le è scivolata addosso l’insidiosa fama dei film porno soft, si è affermata come imprenditrice e produttrice. E accetta le insidie dell’età per la sua leggendaria bellezza.
– Milena Gabanelli. “Report” è il programma più pungente e temuto della Rai. Candidata alla Presidenza della Repubblica, ha rifiutato.
– Gioia Ghezzi. Al vertice delle Ferrovie dello Stato come nuovo presidente.
– Maria Patrizia Grieco. Presidente dell’Enel, personalità autonoma (sul canone da mettere in bolletta, non si fa dettare le regole). Una sua famosa battuta: “Il potere non è buono né cattivo”.
– Marina Grossi Guarguaglini. Ingegnere, fin dagli anni in cui ingegneri erano per lo più i maschi. Tosta, determinata e di mente indipendente.
– Lilli Gruber. Nella foresta di La 7 tiene alto il livello dell’emittente, dimostrando che in tivù si può ragionare anziché urlare.
– Josefa Idem, canoista che ha partecipato a otto Olimpiadi, 43 medaglie, ex ministra nel governo di Enrico Letta.
– Giulia Innocenzi, anche se può sembrare acerba di fronte ai nostri tre criteri di valutazione: emergente conduttrice – la più promettente, nel mondo televisivo – a La 7.
– Simona Izzo, una gran signora della televisione.
– Fiammetta Jori. Ho l’abitudine di citare Fiammetta indicandola come il mio premio Nobel personale: è una poetessa indubbiamente un po’ snob, ma illuminata e coinvolgente.
– Maria Latella. Cura su Sky un talk show equilibrato politicamente, ambito dai soliti noti, chiuso a ignoti e figuranti.
– Francesca Lavazza. La principessa del caffè.
– Monica Maggioni. Ex inviata straordinaria sui fronti di guerra e Paesi impervi, presidente della Rai con volontà di esercitare un ruolo non convenzionale.
– Paola Maione, apprezzata psicologa romana.
– Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria e presidente Eni, schiena dritta, colonna dell’azienda di famiglia.
– Marta Marzotto. Se la libertà di mente e la capacità di andare controcorrente hanno ancora un significato, lei sarebbe la first lady.
– Giorgia Meloni. Finalmente una donna sindaco di Roma? Non le mancano certo carattere, passione e indipendenza intellettuale.
– Monica Mondardini, amministratore delegato del gruppo L’Espresso – La Repubblica. Innata qualità dirigenziale, in continua ascesa.
– Letizia Moratti. Curriculum impressionante: già ministro, sindaco di Milano, presidente di aziende e in Rai… la mia Thatcher personale. Rigorosa: non fa un favore a nessuno. Pregio o difetto?
– Alessandra Moretti. Ha dato, nel Pd, una rara dimostrazione di disciplina e coerenza. In prospettiva, un ruolo da ministro?
– Claudia Mori, importante produttrice, sempre al fianco come moglie devota e intelligente di Adriano Celentano.
– Roberta Neri, amministratore delegato che deve portare Enav in Borsa, lady di ferro.
– Rossella Orlandi. Direttore generale di Equitalia, e tanto basta.
– Barbara Palombelli. Star televisiva, mantiene un ruolo centrale (e trasversale) nelle relazioni che contano, d’ogni tipo.
– Lina Passalacqua è una pittrice, l’ultima futurista. È anche un’ottima cuoca, ieri è riuscita a farmi gustare una pasta alle rape, che normalmente detesto.
– Flavia Pennetta, la tennista che ha vinto gli Open di New York e subito dopo ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica.
– Lea Pericoli, indimenticabile regina del tennis. Lea, oggi più che ottantenne, fu la numero uno in Italia per 14 anni: famosa per la sua eleganza, i suoi abiti sono esposti al Victoria & Albert Museum di Londra.
– Livia Pomodoro. Magistrato super partes, indicata come possibile candidata al Quirinale prima dell’elezione di Mattarella.
– Miuccia Prada, regina della moda.
– Norma Rangeri, direttore de “Il Manifesto”.
– Virginia Raggi, candidata 5 Stelle alle amministrative a Roma.
– Sabina Ratti Profumo. Social responsability in Eni, super preparata, studiosa meticolosa e puntigliosa.
– Lucrezia Reichlin. Economista, editorialista di “Il Corriere della Sera”. Il suo nome fu sussurrato anche per il Quirinale.
– Agnese Renzi, la consorte del premier, che ha dimostrato di saper interpretare il suo ruolo con misura e dignitosa intelligenza.
– Marina Ripa di Meana. Non ha alcun ruolo istituzionale o professionale, ma è consultata da tutti, su qualsiasi argomento. Qualcosa vuol dire…
– Caterina Ronco, una gran donna che ha sopportato un marito ingombrante e spesso assente, Aldo Repetto, carissimo collega stimato da tutti. Ha allevato al meglio un figlio che ora fa parte di una grande agenzia americana di pubblicità. È il riconoscimento per una donna – simbolo di tante signore sconosciute, che lavorano nell’ombra.
– Francesca Sanzone, 36 anni, scelta dal dg Michele Uva come vice direttore generale della Federazione calcio: conosce sei lingue, tutti la definiscono integerrima, preparata e determinata.
– Valentina Scialfa, assessore alla scuola nel Comune di Catania, è bella quanto intelligente.
– Rosella Sensi, ex presidente di una grandissima Roma e poi, a lungo, manager di congiunzione tra Lega Dilettanti e FIGC per la valorizzazione e lo sviluppo del calcio femminile. L’apprezzo da sempre.
– Isabella Seragnoli, grandiosa imprenditrice.
– Paola Severino. Prof. alla Luiss, importante studio legale, prima donna ministro della Giustizia in Italia. Autrice di una legge strattonata da ogni parte politica, secondo interessi e convenienze.
– Luisa Todini. Presidente di Poste, ex cda Rai, importante azienda di famiglia. Fascinosa, con inesorabile spirito manageriale.
– Catia Tomasetti. Presidente di Acea, candidata leader alla Camera di Commercio di Roma, esperta in finanza di progetto, legale di livello internazionale.
– Donatella Versace. Proprietaria della casa di moda, nella tradizione e nello stile del fratello fondatore.
– Roberta Vinci, l’indomita rivale di Flavia Pennetta.
di Cesare Lanza