Ripartono le richieste di sospensione delle rate dei mutui prima casa. Secondo i dati elaborati da Consap, sulla base delle richieste arrivate per l’accesso al fondo di sospensione il mese di marzo 2023 ha segnato rispetto al mese precedente un rialzo delle domande. A marzo 2023 sono state 556 le richieste arrivate, il volume più alto dall’inizio dell’anno. Da Consap ripercorrendo l’andamento del biennio fanno sapere che i volumi di domande pervenuti nell’ultimo quadrimestre del 2021 sono determinati dagli effetti della pandemia. «Dopo una significativa flessione, registrata da giugno 2022, dovuta al ripristino del criterio di ammortamento biennale in luogo di quello annuale, da settembre dello stesso anno si è osservato un aumento sensibile del ricorso allo strumento con un numero di domande quasi raddoppiate nel mese di marzo 2023 (n. 526 contro le 228 di settembre 2022)» spiegano dalla Consap. Un segnale dunque di sofferenza da parte delle famiglie alle prese proprio da settembre 2022 con i rialzi del costo delle rate dei mutui, dovuti agli aumenti del costo del denaro decisi dalla Banca centrale europea per raffreddare l’inflazione. La sospensione delle rate dei mutui prima casa, fino a 18 mesi, è una misura rinnovata dalla legge di bilancio 2023 fino al 31 dicembre 2023. Quando è stata approvata la legge di bilancio una sorta di consuntivo della misura l’ha offerto l’amministratore delegato di Consap, Vincenzo Sanasi d’Arpe: «Nel periodo 2020-2022, infatti, a riprova dell’efficacia della misura, le pratiche accettate riconducibili ai lavoratori autonomi che hanno avuto un calo medio di fatturato del 33% sono state circa 48.000, pari al 34% delle pratiche accettate dal Fondo, per un importo totale a copertura delle rate sospese di circa 45 milioni di euro». Il fondo, rifinanziato dalla legge di bilancio con 430 mln per il2023, è rivolto ai titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa. La misura consiste nella possibilità di avere una sospensione del pagamento delle rate, fino a 18 mesi, modulabili, al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà destinate ad incidere negativamente sul reddito del nucleo familiare.
Per presentare la domanda presso la banca con cui si ha il finanziamento devono esistere dunque delle condizioni di accesso. Le condizioni originariamente previste hanno subito delle estensioni e dei paletti meno rigidi durante la pandemia. Queste condizioni, per così dire facilitate sono state convalidate dalla legge di bilancio.
Pertanto si puo’ presentare domanda senza l’indicatore di situazione economica equivalente (Isee); sono ammessi alla sospensione i mutui di importo fino a 400 mila euro anziché 250 mila; i mutui già ammessi alla garanzia del Fondo “Prima casa” possono accedere alla sospensione del pagamento delle rate; non si tiene conto delle sospensioni già concesse su mutui per i quali, all’atto della presentazione dell’istanza, sia ripreso, per almeno tre mesi, il regolare ammortamento delle rate di mutuo.
Le condizioni per presentare la domanda sono legate a una diminuzione del reddito che, nel caso del lavoratore dipendente, è rappresentata da cessazione del rapporto di lavoro subordinato, con attualità dello stato di disoccupazione; insorgenza di condizioni di non autosufficienza o handicap grave dell’intestatario o di uno dei cointestatari del contratto del mutuo; sospensione dal lavoro per almeno 30 giorni; riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni.
Per i lavoratori autonomi il calo del fatturato rispetto al periodo 2019 e per i soci di cooperative edilizie a proprietà indivisa, per mutui ipotecari a queste erogati, se almeno il 10 per cento degli stessi rispetta le condizioni che permettono l’accesso al Fondo.
Nella sezione delle Faq del sito di Consap dedicato al fondo sospensione mutui prima casa è indicato che la sospensione nel caso in cui non sia ripreso il regolare ammortamento del mutuo, può essere richiesta fino al completamento dei 18 mesi.
Cristina Bartelli, ItaliaOggi