Con un aumento del 43% delle esportazioni della pasta, del 33% dell’olio, del 9% del vino, del 5% dei prodotti della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, si consolida la crescita dell’export agroalimentare pugliese. È quanto emerge dalle proiezioni di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi nove mesi del 2022. Secondo i dati, “la Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare facendo registrare una crescita del 13%, precedendo gli Stati Uniti, in salita del 20%, mentre – sottolinea la Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto anche se con un tasso di crescita del 17%. Risultati positivi anche nel Regno unito con un +18% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+23%) mentre sono negativi i dati della Cina con un calo del 20% e della Russia con un -5% fra sanzioni, guerra e pandemia Covid”. Per sostenere il trend di crescita, serve, per Coldiretti Puglia, “agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”. Per Coldiretti Puglia è necessario cogliere “l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale e lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.