“Già troppi anni persi, Milan e Inter non possono più perdere tempo. Si costruisca uno stadio nuovo, bello, moderno e sicuro a Sesto San Giovanni. Basta con ritardi e soldi sprecati”. Un tweet del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, riaccende lo scontro sul futuro dello stadio ‘Meazza’ San Siro di Milano che vede partiti, associazioni e tifosi ‘spaccati’: rilanciare lo storico impianto o costruirne uno nuovo più moderno magari fuori dal capoluogo lombardo?
Il dilemma non è di poco conto da una parte i ‘nostalgici’ dello stadio costruito nel 1926 per volere dell’allora presidente del Milan, Piero Pirelli. Dall’altra i ‘modernisti’, primi fra tutti i dirigenti delle due squadre milanesi, che invocano spazi anche per attività commerciali e ricreative se possibile da realizzare lì dove è adesso o in alternativa andare fuori città. In campo, per il mantenimento, anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, secondo il quale “lo stadio Meazza ben può e deve annoverarsi tra le testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni collettive, innanzitutto per il suo riferimento con la storia della cultura sportiva e calcistica”.
A decidere dovrebbe dunque essere il Comune ma l’entrata in campo di un vincolo della sovrintendenza ha momentaneamente congelato ogni decisione. Entro la fine di gennaio la giunta comunale di Milano dovrebbe confermare l’interesse pubblico dell’operazione che Milan e Inter stanno portando avanti ma un eventuale vincolo potrebbe bloccare la demolizione del Meazza per far posto al nuovo impianto.
L’alternativa potrebbe dunque essere trasferire tutto a Sesto San Giovanni, probabilmente sulle aree dismesse degli stabilimenti della Falck.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, chiede al governo di fare presto a decidere. Con un vincolo di tutela storico, ha spiegato, “è chiaro che le squadre o farebbero buon viso a cattivo gioco e starebbero a San Siro o andrebbero a Sesto, ma a questo punto io non sarei più in grado di impormi”. Lo stesso consiglio comunale si è diviso sulla questione: la maggioranza ha approvato un testo che prevede per il nuovo stadio tra l’altro una capienza di 70 mila posti, 140mila metri quadrati di verde, 40 milioni di investimenti nel quartiere. L’ordine del giorno è passato con 27 voti a favore, 14 contrari e un astenuto.
Difficile però per i tifosi ‘smarcarsi’ dall’idea di mantenere l’attuiale impianto, magari ristrutturato. La struttura, inizialmente composta da quattro tribune rettilinee, una delle quali parzialmente coperta, per una capienza fino a 35mila spettatori, più volte dall’inaugurazione con un derby amichevole il 19 settembre 1926, è stata ‘ritoccata’. Nato per ospitare le partite casalinghe del Milan, a partire dalla stagione 1947/1948 il Meazza è diventato terreno di gioco casalingo anche per l’Inter.
Nel 1935 è stato acquistato dal comune di Milano e ampliato con quattro curve di raccordo tra le tribune e l’incremento della capienza delle due tribune centrali arrivando così a 55mila posti.
Altra ristrutturazione in occasione del Mondiali di Italia ’90: viene costruito un terzo anello, sostenuto autonomamente da 11 torri cilindriche. Quattro sostengono anche le grandi travi della nuova copertura. Gli 85.700 posti a sedere che ne derivano, sono tutti coperti. Nell’estate 2008, in seguito ai lavori di riqualificazione per l’adeguamento della struttura agli standard richiesti dalla Uefa, la capienza dello stadio è poi scesa a 80.018 posti.