La Regione Emilia-Romagna (nella foto, l’a. d. Stefano Bonaccini) accelera sul potenziamento del diritto allo studio universitario e mette sul piatto per l’anno accademico 2022-2023 la cifra record di 135 milioni di euro, per una platea più ampia di beneficiari. Nell’anno accademico 2021-2022 erano infatti 26.395 gli iscritti agli Atenei regionali risultati idonei ai benefici del diritto allo studio erogati da ER.GO, quest’anno saliranno a 27.155 (2,9% in più) con un incremento di risorse pari a 33,3 milioni, per far sì che il 100% di loro riceva i benefici stabiliti. Un investimento importante, il più alto di sempre per la Giunta di Viale Aldo Moro, necessario per far fronte al forte aumento del fabbisogno finanziario (+32,7%) conseguente alle norme di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alla scelta della Regione di ampliare al massimo la platea dei beneficiari. Questo obiettivo è stato raggiunto anche grazie agli Atenei, che complessivamente hanno contribuito con un milione di euro, a testimonianza di come il diritto allo studio sia un valore condiviso tra le istituzioni del territorio. Per andare incontro alla crescente domanda di sostegno e per puntare su una regione sempre più inclusiva e attrattiva a livello nazionale e internazionale, la Giunta regionale, cogliendo l’opportunità indicata dal PNRR, ha infatti deciso la scorsa estate di aumentare a 24.335,11 euro l’Isee per l’assegnazione della borsa e dei servizi; in corrispondenza di questo aumento della soglia per i benefici, gli Atenei emiliano-romagnoli hanno innalzato anche la propria no tax area. Più alto anche l’importo unitario della borsa di studio – 6.157,74 euro per i fuori sede, 3.598,51 euro per i pendolari e 2.481,75 euro per gli studenti in sede – con la previsione di ulteriori incrementi del valore della borsa per chi si trova in maggiori difficoltà economiche e per le studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per queste ultime la maggiorazione dell’importo della borsa è del 20%, e ne beneficeranno in Emilia-Romagna più di 2.800 studentesse.