(di VALERIA FORGNONE, Repubblica) La lettera consegnata nel primo pomeriggio alla presidente del Consiglio comunale Baglio: “E’ amareggiato”. In mattinata sigla provvedimenti relativi a cantieri per il prossimo Giubileo e la costituzione del Comune parte civile nel processo contro l’ad di Ama. Dai fan slogan sotto la sede del Pd. “Ora la sua lista civica”. Gabrielli: “Rischio caos? Roma regge da oltre duemila anni”
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, si è dimesso. L’ex chirurgo dem ha consegnato nelle mani della presidente del Consiglio comunale Valeria Baglio la sua lettera di addio con la quale dà seguito all’annuncio di dimissioni fatto giovedì sera e mette così in moto lo scadenziario istituzionale che il 2 novembre lo porterà a decadere dalla sua carica. “Ho ricevuto poco fa dal sindaco di Roma Ignazio Marino la lettera con cui comunica le proprie dimissioni che sono state formalizzate e protocollate. Ora diventano efficaci trascorso il termine di 20 giorni – ha confermato la presidente dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio intorno alle 15 – Marino è amareggiato per le dimissioni, ma c’è anche la serenità e la responsabilità di una decisione presa per il bene della città”. Roma, Marino lascia il Campidoglio dopo aver firmato le dimissioni.
Marino ha trascorso la mattinata in Campidoglio a firmare atti. Arrivato alle 9.30, come primo impegno ha siglato l’atto di costituzione di parte civile di Roma Capitale nel procedimento penale, (numero 22818/15) nei confronti di cinque imputati del procedimento penale Mafia capitale. Tra questi, l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon. Il procedimento inizierà il prossimo 20 ottobre e Marino ha espresso la sua ferma intenzione di partecipare alla prima udienza in veste di sindaco, come riferisce l’ufficio stampa di Roma Capitale. Il 5 novembre invece partirà il maxiprocesso di Mafia Capitale con più di 50 imputati per cui il Campidoglio si è costituito parte offesa e non civile per la mancanza di tempi tecnici dopo la richiesta di rito immediato. Poi, in attuazione del piano organico e coordinato degli interventi per il Giubileo straordinario della Misericordia, Marino ha firmato tre ordinanze in materia di traffico, mobilità e inquinamento atmosferico e acustico, per una spesa complessiva di circa 10 milioni di euro. Intrno alle 14,30 ha poi lasciato Palazzo Senatorio e si è allontanato velocemente in automobile accompagnato dalla scorta.
I sostenitori di Marino al Nazareno. Nell’attesa delle dimissioni, in mattinata, sono continuate le mobilitazioni a sostegno dell’ex chirurgo dem. All’indomani della manifestazione in Campidoglio per chiedere di andare avanti a Marino, travolto dalla bufera sugli scontrini delle spese fatte con la carta di credito, oggi verso mezzogiorno i suoi sostenitori si sono dati appuntamento al Nazareno, sede del Pd a Sant’Andrea delle Fratte. Hanno chiesto al partito di “ripensarci” e “smetterla con questa montatura” e c’è qualcuno che ha intonato “Bella ciao”. “Io spererei che qualche esponente del Pd scenda a parlare con noi”, ha spiegato un manifestante. E ancora: “Se presenterà la sua lista civica lo rivoteremo, una persona onesta non può sparire così. Il Pd non lo voteremo più”.
Roma, presidente Assemblea Capitolina: “Dimissioni Marino sono state protocollate”
Il Giubileo a rischio dopo le dimissioni di Marino? Nuove rassicurazioni sull’Anno santo, che inizierà il prossimo 8 dicembre, sono arrivate dal prefetto di Roma Franco Gabrielli, nella basilica di Santa Maria in Aracoeli in Campidoglio per partecipare alla messa per la festa del corpo di polizia municipale: “Roma è una città che sta in piedi da oltre duemila anni”, ha detto. Mentre i deputati romani del M5S, Massimo Baroni, Federica Daga, Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi, Carla Ruocco, Stefano Vignaroli, hanno scritto una lettera al presidente della Camera, Laura Boldrini: “Chiediamo che Matteo Renzi si assuma la responsabilità legata al suo duplice ruolo di presidente del Consiglio dei ministri e segretario nazionale del Pd e che pertanto informi il Parlamento circa l’indirizzo politico che questo Governo intende imprimere all’amministrazione capitolina in previsione dell’imminente inizio dell’Anno Giubilare”. Mentre Alessandro Di Battista (M5s), intervistato a “La telefonata di Belpietro”, su Canale 5 ha ribadito: “Entro gennaio il nome del nostro candidato sindaco, ma escludo di candidarmi”.
Gli impegni nei prossimi 20 giorni. Intanto, dal momento della firma delle dimissioni, 20 giorni sono previsti dalla legge per eventuali (e al momento poco probabili) ripensamenti, durante i quali Marino convocherà più volte la sua giunta. “Io non penso che Marino abbia voglia di ripercorrere la strada in salita fatta fino ad adesso”, ha commentato Alessandra Cattoi, assessore alle Pari opportunità di Roma Capitale, negli studi di Agorà su Rai3. Ed è scattata anche la corsa contro il tempo per le commissioni capitoline che dovranno lavorare per lasciare tutto in ordine. Via libera, quindi, all’approvazione dei verbali lasciati in sospeso che vanno redatti e protocollati. Tra oggi e domani poi è in programma la prima di numerose riunioni che avranno l’obiettivo di approvare tutta una serie di provvedimenti indispensabili prima di passare la mano al commissario che traghetterà la capitale fino alle prossime elezioni, forse nella prossima primavera.
Il futuro commissario di Roma. A questo proposito, l’ex assessore capitolino alla Legalità, Alfonso Sabella, ospite anche lui della puntata di questa mattina di Agorà su Rai3, ha detto: “Da servitore dello Stato quale sono, sono disponibile a ruoli tecnici, che siano però possibili. Non a ruoli politici, lo ribadisco. E poi non mi ha contattato ancora nessuno. Chiunque sarà il prossimo sindaco, se non si metterà in ordine la macchina amministrativa, non andrà da nessuna parte. Quando sono arrivato nella giunta di Ignazio Marino ho trovato una macchina burocratica devastata, con dirigenti inadeguati e corrotti. La squadra dei commissari dovrà essere dotata di dirigenti capaci. La città ha bisogno di una macchina amministrativa efficiente che sarà data da una struttura commissariale che metterà in campo il Governo”. Poi, in piazza del Campidoglio, dopo la messa per i vigili, Sabella è uscito dalla chiesa sottobraccio al prefetto di Roma, Franco Gabrielli. Ieri il premier Matteo Renzi, parlando della situazione romana, ha ribadito che a scegliere il commissario della capitale sarà il prefetto (VIDEO).
Per il senatore del Pd e assessore dimissionario ai Trasporti del Comune di Roma Stefano Esposito, invece, “Sabella ha un profilo per fare il commissario. Forse – ha proseguito intervenendo a SkyTg24 – sarebbe un’ottima scelta. Nessuno più di lui è in grado di impedire che i sistemi mafiosi provino a reintrodursi in Campidoglio”. E ancora. “Per la condizione e la situazione che c’è nel gruppo dirigente del Pd romano va fatta una valutazione puntuale sulle primarie”. E riguardo ai quaderni segreti di Marino che conterrebbero dossier per minacciare il Pd, ha aggiunto: “Per me Ignazio è una persona seria e perbene, quindi lo escluderei”.
Nuova petizione online per Marino. I sostenitori del sindaco su Change.org hanno lanciato una nuova petizione. “Renzi, ripensaci e ridacci il nostro sindaco, Ignazio Marino”, il titolo dell’appello rivolto direttamente al premier. E intanto ha superato le 45mila firme la petizione lanciata l’8 ottobre dal titolo “Marino sindaco di Roma e dei romani! Ignazio Marino ritiri le sue dimissioni per favore”.