‘Dialogues des Carmélites’ di Francis Poulenc con la regia di Emma Dante nel 2022; ‘Mefistofele’ di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, al suo debutto in Italia nell’opera, nel 2023; ‘Simon Boccanegra’ di Giuseppe Verdi messo in scena da Richard Jones nel 2024; ‘Lohengrin’ con la regia di Damiano Michieletto nel 2025, primo incontro con Richard Wagner per il regista. Sono le prossime quattro inaugurazioni di stagione del Teatro dell’Opera di Roma, tutte interpretate dal direttore musicale Michele Mariotti, anche lui al debutto wagneriano con Lohengrin, presentate alla stampa. Si parte il 27 novembre, il giorno della prima alzata di sipario su una stagione operistica al Teatro Costanzi nel 1880, che diventerà la data fissa per le aperture di stagione.
“L’Opera di Roma guarda ai prossimi anni – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – unendo la ricerca di titoli importanti, provenienti da aree e periodi storici diversi, con quella di interpreti forti, che possano darne una visione nuova, attuale e, perché no, rivelatrice. Nascono così queste quattro inaugurazioni fortemente rappresentative della nostra idea di teatro, che è però evidente in tutto il corso della stagione 2022/2023, dove si spazia dal Barocco di Händel alla musica contemporanea con Arvo Pärt, passando per il belcanto, per il Novecento storico di Bartók e Janáček, per i grandi capolavori di Verdi e Puccini, senza dimenticare Wagner. Nove titoli d’opera, l’incremento delle serate di balletto, otto nuove produzioni e una forte presenza del nostro direttore musicale, impegnato in ben tre nuove produzioni in stagione, in ulteriori due titoli in tournée e in due concerti”. “E ancora – prosegue Giambrone – il ritorno della presenza all’estero dei complessi della Fondazione, dall’Oman al Giappone, passando per Parigi. Una rete importante di prestigiosi teatri italiani e internazionali con cui realizzare progetti artistici nel segno della curiosità e dell’eccellenza.
Il ritorno dei concerti, pensati anche con l’obiettivo di valorizzare i nostri complessi artistici, e integrati con la programmazione operistica, con l’intento di completarla e arricchirla, come nel caso del primo atto della ‘Walküre’ diretto da Omer Meir Wellber, del ‘Requiem’ di Verdi e del ‘Manfred’ di Schumann diretti da Michele Mariotti o del concerto dei tre controtenori, programmato tra le recite del ‘Giulio Cesare in Egitto’. E, infine, una forte rete di collaborazioni con le più importanti istituzioni culturali della città, a cominciare dal MAXXI con il quale prende il via il progetto di affidare ogni anno a un diverso artista visivo l’immagine della stagione e del teatro. Si parte con Marinella Senatore e con i suoi evocativi collage”.
La stagione 2022/2023 si presenta quindi con 8 nuove produzioni tra opera e danza, 9 titoli d’opera, 5 balletti e 4 concerti. Molte le prime volte di artisti e titoli significativi: il regista polacco Krzysztof Warlikowski con ‘Da una casa di morti’ realizza la sua prima regia d’opera in Italia, e il capolavoro di Janáček viene messo in scena per la prima volta nella storia dell’Opera di Roma. Anche il regista Johannes Erath, con il dittico formato dal ‘Tabarro’ e dal ‘Castello del Duca Barbablù’, mette in scena la sua prima opera lirica in Italia.Tra gli spettacoli ‘Adam’s passion’ di Robert Wilson, con musiche di Arvo Pärt, vede la sua prima ed esclusiva esecuzione nel nostro Paese, e segna il debutto al Teatro Costanzi di una grande interprete della danza come Lucinda Childs. Tra gli artisti arrivano per la prima volta all’Opera di Roma anche i direttori Omer Meir Wellber, Tõnu Kaljuste e Francesco Lanzillotta; le voci di Danielle De Niese, Aleksandra Kurzak, Elena Stikhina, Brian Jagde, Stanislas de Barbeyrac e dei due controtenori Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, mentre Eleonora Buratto interpreta ‘Madama Butterfly’ per la prima volta in Europa, dopo il recente e straordinario successo al Metropolitan di New York. Al debutto al Costanzi anche i danzatori Olga Smirnova, Léonore Baulac, Isabella Boylston, Victor Caixeta, Osiel Gouneo. Sempre molto proficua è la collaborazione con la Rai: Rai Cultura riprenderà tre titoli – ‘Dialogues des Carmélites’, il ‘Dittico’ di Puccini e Bartók e ‘Giulio Cesare in Egitto’ – e li trasmetterà su Rai5, mentre Radio3 trasmetterà tutta la stagione d’opera e di concerti del Teatro Costanzi. Al debutto anche il nuovo Maestro del Coro della fondazione capitolina Ciro Visco, che inizierà il lavoro proprio con lo spettacolo inaugurale.
“Il Teatro dell’Opera è per Roma un grande palcoscenico e un giusto motivo di orgoglio per tutta la città – dice il sindaco e presidente della Fondazione Roberto Gualtieri – con un programma di altissima qualità, la prossima stagione valorizzerà ulteriormente la fama di un’istituzione apprezzata non solo dalle romane e dai romani ma anche da un pubblico sempre più internazionale. La continua crescita del Teatro e il successo delle sue proposte sono risultati molto importanti per la nostra città, per i quali ringrazio il Sovrintendente Francesco Giambrone e tutte le persone che con la loro professionalità animano questo straordinario presidio culturale della Capitale e di tutto il Paese. La cultura, in chiave sempre più diffusa in tutti i quartieri della città, continuerà a essere protagonista e leva fondamentale del rilancio di Roma”.