“Nel terminal container di Taranto l’attuale occupazione è di 180 persone. Le previsioni di risalita sono buone e a breve dovremmo avere delle risposte importanti, per i primi dell’anno prossimo se non prima”. Lo dichiara ad AGI Raffaella Del Prete, general manager della società San Cataldo Container Terminal, che per conto del gruppo turco Yilport ha rimesso in attività nell’estate del 2020 il terminal container di Taranto dopo cinque anni di stop a seguito del disimpegno del precedente terminalista, la società Taranto Container Terminal che faceva capo ad Evergreen. Del Prete è intervenuta stamattina a un dibattito del Port Days che ha visto la presenza della vice ministra Mims, Teresa Bellanova.
“I nuovi volumi si traducono poi in assunzioni”, specifica la general manager. “Con Maersk è andata bene, incontreremo l’azienda nei prossimi giorni”, aggiunge. “Il mercato è difficile ancora per tutti. Io dico sempre che le start up hanno un percorso già difficile, una start up in pandemia è veramente una prova di forza”, rileva ancora Del Prete a proposito dell’avvio del terminal container di Taranto nell’anno del Covid. “Questo ha impattato sui flussi container, in più le linee hanno centralizzato i propri volumi sui terminal storici per una serie di accordi, come è comprensibile”.“Noi, come San Cataldo Container Terminal”, prosegue Del Prete, “stiamo dando spazio non soltanto al discorso con le linee, con Cma e con Maersk, ma stiamo dando anche molto spazio allo special cargo che a Taranto sta avendo una buona crescita e soprattutto l’ex Taranto container terminal non operava sullo speciale cargo. Quindi abbiamo portato come Scct una nuova attività” rileva Del Prete a proposito ddella movimentazione di “turbine e grandi manufatti. Faccio un esempio: il progetto Renexia del parco eolico offshore, lo stiamo gestendo noi. Ma abbiamo sbarcato anche piloni, tubi per acquedotti di dimensioni eccezionali. Un nuovo segmento che ci permette di rispondere anche alle esigenze del territorio perché qui ci sono diverse aziende”.
Circa il tema del dibattito del Porty Days, cioè l’occupazione femminile nei porti, Del Prete dichiara che “noi abbiamo il vincolo di prendere il personale che ci serve dal bacino lavorativo degli ex Tct ma per le figure che non sono presenti in questo bacino, e dove è possibile, prendiamo donne. È il caso del capo del personale e della responsabile progetti di Scct che sono entrambe donne”.