Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, nella foto, ha scritto una lettera agli iscritti dove ha fatto il punto della situazione del 2020 appena trascorso: “Si è chiuso un anno drammatico sotto ogni punto di vista – sanitario, professionale, sociale – e purtroppo non abbiamo altro che sperare di archiviare in tempi, peraltro non brevissimi, la più grave crisi degli ultimi 70 anni. Nel tentativo di fronteggiare l’impatto della pandemia, qualcosa abbiamo dovuto tutti giocoforza imparare, o almeno accelerarne l’apprendimento. Muovendoci in territorio ignoto e in tempi angoscianti, i risultati non sono mai assicurati, ma questa purtroppo è l’unica strada possibile per sviluppare la cosiddetta resilienza. Tracciare il bilancio dell’annus horribilis 2020 ha, in questo contesto, solo il significato di non dimenticare le difficoltà affrontate e di archiviare le poche cose positive, per essere pronti a rialzarci quando tutti avremo l’opportunità di farlo”. Il presidente ha poi sottolineato che l’Ordine della Lombardia è stato in prima linea nel gestire la crisi: “Ha chiesto al Governo il sostegno al reddito delle fasce più deboli (ottenendo il reddito di ultima istanza di marzo e aprile), poi d’intesa con la Regione – e dopo che il Governo non ha rinnovato le misure – ha aperto la strada al sostegno di Palazzo Lombardia ai giornalisti con partite Iva (prima), ai freelance, ai Co.co.co. e diritti d’autore (ora). Nelle more, l’Ordine aveva “aperto” i confini della zona rossa di Codogno per la consegna dei giornali e sottoscritto con le 12 Prefetture lombarde gli accordi per la libera mobilità dei giornalisti nei drammatici mesi di lockdown. Ancora, mentre cresceva vertiginosamente il traffico internet – causa lockdown – OgL ha presentato un esposto alla Procura di Milano per il trafugamento di notizie via web/chat, denunciando l’attività illegale di diffusione di giornali da parte di Telegram e WhatsApp, poi ha portato avanti, pur tra mille difficoltà, la formazione professionale continua, richiamando nei momenti di massima emergenza ai valori deontologici fondanti della professione. Sul versante servizi, è andata a regime la completa digitalizzazione degli sportelli – indispensabile in tempi di Covid – e rinnovata ancora per un anno la gratuità della Posta elettronica certificata per i nostri iscritti. Il tutto, ovviamente, senza ritoccare, né per il 2020 né per il 2021, la quota di iscrizione annuale (100 euro, tra le più basse in Italia)”. E ancora: “OgL è stato promotore (solitario, e perciò unico intestatario) di quella che potrà essere una rivoluzione partecipativa: il voto elettronico, prima vera riforma in 57 anni di legge sull’Ordine”.