Il politologo Giorgio Galli è morto ieri, intorno alle 13, a Camogli, in Liguria, per un infarto. Nato a Milano il 10 febbraio 1928, avrebbe compiuto 93 anni a febbraio. Autore di numerose pubblicazioni ed editorialista per diverse testate italiane ed europee, era uno dei più affermati esperti della politica italiana. Ha scritto libri fondamentali, dal “Bipartitismo imperfetto” (1966) alle storie dei partiti politici italiani, dal Pci alla Dc al Psi. Pensatore profondo ed originale, aveva analizzato anche le radici esoteriche del nazismo. Negli ultimi anni la sua ricerca si era orientata sul ruolo delle multinazionali il cui controllo rappresenta uno dei problemi centrali della democrazia nel XXI secolo. Per i tipi della Caos edizioni era appena uscito “L’anticapitalismo imperfetto”. Informato dalla moglie del politologo, ha dato notizia della scomparsa di Giorgio Galli, l’amico Mario Caligiuri con il quale aveva scritto proprio quest’anno “Il potere che sta conquistando il mondo. Le multinazionali dei Paesi senza democrazia”, pubblicato da Rubbettino. “Stavamo preparando un nuovo volume per il 2021 e il convegno ‘Enrico Mattei e l’intelligence'”, dice Caligiuri.