Uno spray nasale in grado di proteggere dall’infezione del nuovo coronavirus per 48 ore potrebbe essere prodotto in serie in poche settimane e rendere più semplice la battaglia contro Covid-19. Questo è quanto emerge da uno studio, pubblicato sul sito di prestampa BioRxiv, condotto dagli esperti dell’Università di Birmingham, che hanno utilizzato sostanze chimiche già approvate dalle autorità sanitarie e utilizzate in altri contesti, combinandole in uno spray che, secondo i test di laboratorio, potrebbe inibire la capacità del coronavirus di legarsi alle cellule dell’organismo. “Potrebbe essere un presidio molto utile – commenta Richard Moakes, dell’Università di Birmingham – il nostro spray è composto da due ingredienti principali, la carragenina e il gellano, due agenti addensanti utilizzati nella scienza alimentare. Si tratta di due sostanze già approvate per l’uso umano, per cui il prodotto potrebbe essere prodotto in serie dopo aver ottenuto l’approvazione delle autorità”. Il team spera che la produzione possa essere avviata entro poche settimane. “Il gellano consente di nebulizzare lo spray – spiega l’autore – e di farlo aderire all’interno del naso. Se SARS-CoV-2 dovesse entrare in contatto con il composto, il virus viene racchiuso ed espulso tramite il muco o la saliva. Questo prodotto potrebbe essere particolarmente utile nelle situazioni ad alto rischio di contagio”. Gli scienziati sottolineano che in contesti meno sicuri, come gli ambienti sanitari, gli aerei o le aule, la persistenza delle misure di sicurezza e l’uso dello spray potrebbero ridurre notevolmente il rischio di trasmissione. “Prodotti come questo non devono sostituire il distanziamento o le norme igieniche – ribadisce l’esperto – ma integrarsi con essi per aggiungere un ulteriore protezione”. “Alcune persone usano spray nasali simili per contrastare i sintomi del comune raffreddore – sostiene Simon Clarke, docente di Microbiologia cellulare presso l’Università di Reading, non direttamente coinvolto nello studio – ma Covid-19 non manifesta sempre una sintomatologia evidente. Potrebbe essere necessario utilizzare lo spray in modo continuo per prevenire l’infezione”. Una ricerca parallela condotta dagli esperti dell’Università di Stanford punta a realizzare uno spray simile, che tuttavia si basi su anticorpi raccolti da embrioni di pollo. “Si tratta di lavori interessanti – commenta Clarke – ma si parte dal presupposto che l’infezione possa avvenire solo attraverso il naso. Nessuno di questi spray sembra in grado di prevenire il contagio tramite occhi o bocca”.