(di Tiziano Rapanà) Si riparte. A fatica e con cautela si riprende l’ordinaria amministrazione della vita. Vi risparmio la retorica del nulla sarà come prima, mi pare sia chiaro che stiamo vivendo una mutazione del vivere sociale. Nulla di male, se non fosse figlia del indesiderato debutto in società del virus, che ha rivoltato il mondo come un calzino. È nota la ripartenza della scuola, della pubblica amministrazione e di svariate attività. Non si sa nulla del mondo dello spettacolo. Mi interessa sapere qualcosa di più sulla ripartenza degli artisti. Così ho chiamato il noto attore Gennaro Cannavacciuolo e gli ho chiesto un po’ di cose. Cannavacciuolo è un maestro della recitazione e di buon gusto, che ha sempre lottato per portare il teatro lontano dalla sozzura. In questo momento è a Salerno, a godersi il successo della Vedova Allegra, la “regina” dell’operetta, diretta da Daniel Oren per la regia di Ermenenziano Lambiase. Mercoledí c’è stato il debutto al Teatro Ghirelli, un suggestivo spazio all’aperto. Lo spettacolo avrà due repliche: c’è ancora tempo per vederlo stasera e domenica.
Tempo addietro, mi avevi detto di aver vissuto l’isolamento da virus in maniera proficua. Spiega.
Mi sono totalmente dedicato alla mia famiglia e in più ho scritto un nuovo spettacolo.
Anticipa qualcosa ai lettori
Non posso dire nulla, avranno notizie tra 1-2 mesi.
Come hai vissuto l’isolamento?
Un periodo di fermo non è mai facile da gestire, sia fisicamente che emotivamente.
Ti sei abbattuto?
È frustrante non sapere quando riprenderai a lavorare. Molti set e teatri prevedono di riaprire l’anno prossimo.
Non mi hai risposto: ti sei abbattuto?
No, mi sono sforzato di essere positivo e l’ho fatto per mio figlio: dovevo dargli delle iniezioni di fiducia. E poi con quello che è successo posso solo ringraziare il cielo…
Spiega.
Un giorno, mi chiama Antonio Marzullo, co-direttore del Teatro Lirico di Salerno per chiedermi di prendere parte al cast della Vedova Allegra.
Che parte fai?
Interpreto il Njegus, unica parte recitante del testo. Tengo moltissimo alla Vedova Allegra: sono quasi vent’anni che vado in giro con quest’opera.
Ti invidio, perché ti trovi nella splendida Salerno.
Sono sempre felice di ritornarci, soprattutto adesso: Salerno è diventata uno dei simboli della ripartenza dello spettacolo italiano.
Dimmi del post-Vedova Allegra.
Ci sarà qualcosa di particolare, sto lavorando ad una serie di eventi particolari. Poi ti dirò.
Regalami un’anticipazione
Per adesso ti posso solo dire che a dicembre torno a Roma con, un mio cavallo di battaglia, Gran Varietà – Il peccato erotico al Teatro degli Audaci.
Suvvia Gennaro, dimmi qualcosina di più
Ti piace insistere. Ti accontento: a marzo-aprile dovrei tornare in scena con il Musical Cyrano e in più sono in attesa della ripartenza di due progetti televisivi.
Qual è lo stato di salute dei teatri romani?
Non stanno benissimo. Le limitazioni hanno portato a dei problemi economici rilevanti. I piccoli teatri riescono a sostenere le spese di gestione. Ma quelli più grossi faticano di più.