(di Tiziano Rapanà) Ritorno malvolentieri sulla polemica riguardante Massimiliano Parente e le book influencer. Ma ho ricevuto dei messaggi da parte di amici e conoscenti, cui voglio tenere conto. Tutti si dicono sorpresi e stupiti. Un mio caro amico, studente di Italianistica all’Università di Bologna, non si spiega il perché e il per come della polemica. Cito, testualmente, “non ha scritto mica chissà che roba offensiva”. Non so se dargli ragione o torto, ognuno ha la sua soglia di sensibilità che rispetto. Mi limito a dire questo. Se non fosse stato per il divertente pezzo di Parente, io non mi sarei mai interessato al fenomeno delle book influencer. Non ho account Facebook, Instagram, Twitter e compagnia social. Non me ne frega nulla di immergermi in quei mondi virtuali, preferisco la vita vera o i mondi di carta. Tuttavia oggi voglio fare il book influencer pure io e vi voglio suggerire la lettura di 5 libri belli che dovreste leggere. Non c’è un ordine preciso, vado ad istinto. Dopotutto è un articolo. Non vi dico il prezzo, perché vi suggerisco di prenderli via e-commerce: così risparmiate qualcosina. Probabilmente non tutti sono disponibili online e allora vi tocca cercarli alle librerie dell’usato.
Massimiliano Parente, Scemocrazia (Bompiani). Mi sembra doveroso partire da qui. Dopotutto se scrivo questo pezzo è merito/colpa dello scrittore. Credo di avervi parlato due o tre volte di questo libro, non ricordo bene. Se non l’avete letto e non ne volete sapere di un pamphlet che raccoglie il peggio delle figure che compongono la nostra triste commedia umana, scegliete uno dei romanzi che compongono l’opera di Parente. Provate con l’ultimo, edito dalla Nave di Teseo, Parente di Vasco. Vi potreste divertire nel leggere un libro che narra la bizzarria di uno scrittore che vuole rapire il suo idolo Vasco Rossi. Se non conoscete Parente, vi suggerisco di partire da Scemocrazia, perché così vi vaccinate dal virus della banalità che infesta il nostro quotidiano.
Giampiero Mughini, La stanza dei libri (Bompiani). Forse il suo libro più bello è In una città atta gli eroi e ai suicidi, sempre della Bompiani, dove Mughini racconta il rapporto tra Svevo e Trieste. Tuttavia, dato l’argomento del pezzo, mi sembra più idoneo suggerirvi di acquistare La stanza dei libri. Il libro è particolare, diverso da tutto quello che la vostra mente può fantasticare su un titolo così bello. Mughini racconta i libri che ha amato, quelli che hanno formato la sua vita di uomo e intellettuale. Si occupa dei libri d’artista e descrive i libri che hanno fatto la triste storia degli anni di piombo. Libri con delle pagine che, a detta dell’autore, grondano sangue. Meraviglioso il capitolo che tratta i libri futuristi.
Giovanni Boccaccio e Aldo Busi, Il Decamerone (Bur). Da persona realista non posso suggerirvi la lettura della Divina Commedia di Dante: è noiosissima ed è ultra moralistica. Siccome vi voglio bene, vi consiglio di leggere l’immortale Decamerone di Boccaccio. E siccome vi voglio tanto bene, vi consiglio di leggerlo nella versione in italiano moderno tradotta da Aldo Busi. Il Decamerone è un romanzo moderno, perché racconta l’umanità intera: dai servi ai regnanti. Nel Decamerone c’è tutto, dalla commedia alla tragedia. Se amate la letteratura non potete non leggere questo libro. La versione originale è una simpatica tortura che vi risparmio.
Andrea G. Pinketts, Mi piace il bar (Barbera Editore). Mi pare sia uscito anche in un’altra edizione, qualche tempo fa. Nella mia libreria ho questa edizione, del 2013, presumo sia la prima assoluta. Qui Pinketts racconta il suo amore per i bar con le storie e i personaggi che hanno affollato i locali più amati dallo scrittore. Nel capitolo più bello e toccante Pinketts racconta la sua esperienza, “da inflitrato”, negli alcolisti anonimi.
Roberto Gervaso, La mosca al naso (Bur). Questo libro, del 1982, difficilmente lo troverete in giro. Il volume raccoglie il meglio delle interviste realizzate dal grande Roberto Gervaso. Nel libro sono presenti leggendarie interviste a personaggi che hanno fatto la storia di questo Paese: da Mario Soldati a Umberto Veronesi. Le interviste di Gervaso sono note per avere delle domande e risposte “telegrafiche”. Visto che ultimamente si riparla di Bettino Craxi, vi saluto con una simpatica citazione dell’intervista allo storico leader socialista. “É vero che in vacanza balla la samba? Non solo la Samba, ma ogni anno sempre meno”.