È morto Nanni Balestrini, scrittore, esponente della Neoavanguardia. Era nato a Milano nel 1935. Ne dà notizia su Facebook la casa editrice DeriveApprodi. Distintosi per uno sperimentalismo spinto fino all’adozione di tecniche sempre riconducibili al collage e a una diffusa intuizione circa l’incidenza del caso sul fare poetico, Balestrini è stato anche animatore culturale, curatore di antologie, portavoce del dissenso politico.
Nei suoi romanzi (Tristano, 1966; Vogliamo tutto, 1971; La violenza illustrata, 1976; Gli invisibili, 1987; L’editore, 1989; Una mattina ci siamo svegliati, 1995; Sandokan, storie di camorra, 2004) e nella sua poesia (Come si agisce, 1963; Ma noi facciamone un’altra, 1968; Le ballate della signorina Richmond, 1977; Il ritorno della signorina Richmond, 1987; Osservazioni sul volo degli uccelli, poesie 1954-56, 1988; Il pubblico del labirinto, 1992; Elettra, 2001), Balestrini mette a punto contaminazione di sperimentalismo letterario e di estremismo politico, che tuttavia si caratterizza per la coerenza teorica.
Tra le sue opere più recenti: il romanzo Sandokan, storia di camorra (2004); le raccolte di versi Sconnessioni (2009), Almanacco dello specchio 2009 (2010), Caosmogonia (2010); i tre racconti pubblicati sotto il titoloGirano voci. Tre storie (2012); la raccolta di versi Antologica. Poesie 1958-2010 (2013). Promotore culturale d’avanguardia, con altri intellettuali ha creato le riviste di cultura «Il Verri», «Quindici», «Alfabeta». All’opera letteraria ha affiancato la sua produzione visiva con allestimenti di mostre e performance in Italia (nel 1993 anche alla Biennale di Venezia) e all’estero.
Corriere.it