L’economia italiana si trova in una fase delicata, con segnali contrastanti che rendono difficile tracciare una rotta precisa. Se da un lato si intravedono timidi spiragli di crescita, dall’altro permangono incertezze e fattori di rischio che potrebbero frenare la ripresa. Lo dice un’analisi del Centro studi di Confindustria.
Inflazione in aumento, ma tassi in calo
L’inflazione, alimentata dai rincari di gas ed elettricità, è in aumento, ma la Banca Centrale Europea continua a tagliare i tassi di interesse nel tentativo di sostenere l’economia. Questa politica monetaria accomodante, tuttavia, non sembra ancora aver innescato una ripresa degli investimenti, che faticano a decollare.
Industria in difficoltà, servizi in crescita
L’industria manifatturiera continua a mostrare segni di affanno, con una produzione in calo e un clima di fiducia ancora debole. Il settore dei servizi, invece, appare più dinamico, anche se la crescita rimane modesta.
Consumi incerti, export debole
I consumi interni, dopo un periodo di alti e bassi, mostrano segnali di incertezza, mentre l’export, a livello generale, ha subito un leggero calo.
Incertezze internazionali
A pesare sulle prospettive economiche italiane ci sono anche le incertezze internazionali, in particolare la minaccia di nuovi dazi americani, che potrebbero frenare il commercio globale e gli investimenti.
Europa e Stati Uniti
Anche le principali economie europee mostrano segnali di rallentamento, con l’industria manifatturiera in difficoltà. Gli Stati Uniti, invece, continuano a crescere, anche se a un ritmo più moderato.
Cina
La Cina, infine, mostra una crescita dei consumi più debole del previsto, con un’inflazione contenuta.