
Cosa ci ha lasciato il 2024 nel settore immobiliare? Leggiamo i dati. Nel terzo trimestre del 2024, l’edilizia residenziale italiana registra segnali di ripresa, evidenziando un aumento sia nel numero di abitazioni sia nella superficie utile abitabile. È quanto emerge dai dati dell’ISTAT, che fotografa un comparto residenziale in lieve crescita, mentre l’edilizia non residenziale segna un rallentamento congiunturale significativo. Secondo le stime, il numero di nuove abitazioni autorizzate si attesta a 13.710 unità, con una superficie utile abitabile di circa 1,17 milioni di metri quadrati. Rispetto al trimestre precedente, questi numeri rappresentano un aumento del 2,2% nel numero di abitazioni e del 2,4% nella superficie utile abitabile, al netto dei fattori stagionali. L’incremento del settore residenziale non riguarda solo il confronto con il trimestre precedente, ma si estende anche al raffronto con il terzo trimestre del 2023. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il numero di abitazioni registra un modesto ma significativo aumento del +0,2%, mentre la superficie utile abitabile cresce del +1,3%. Questi dati indicano una tenuta del settore abitativo, con una domanda stabile che riflette una rinnovata attenzione verso gli spazi abitativi, spinta anche dalla crescente richiesta di qualità e sostenibilità. Le nuove abitazioni si sviluppano per rispondere a esigenze abitative diversificate, con progetti sempre più orientati all’efficienza energetica e al miglioramento della qualità della vita. Sul fronte dell’edilizia non residenziale, il terzo trimestre del 2024 registra una flessione del -6,3% rispetto al trimestre precedente. Questo calo potrebbe essere spiegato da una temporanea riduzione degli investimenti, legata a fattori economici contingenti e alla volatilità dei mercati.
Tuttavia, il confronto con lo stesso trimestre del 2023 mostra un dato decisamente più positivo: la superficie dei fabbricati non residenziali cresce del +10,2%, attestandosi a oltre 2,56 milioni di metri quadrati. Questo incremento su base annua suggerisce una maggiore attenzione verso infrastrutture e spazi destinati ad attività produttive, commerciali e istituzionali. I dati ISTAT del terzo trimestre 2024 raccontano un’edilizia residenziale in graduale ripresa e un comparto non residenziale che, pur mostrando segnali di rallentamento a breve termine, si conferma in crescita nel medio periodo. Questa dinamica riflette un settore che si adatta alle esigenze della società e dell’economia, con un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità e alla qualità degli spazi costruiti. La lieve crescita del residenziale è un segnale importante per il mercato immobiliare italiano, che potrebbe beneficiare di politiche di incentivo e investimenti mirati. Dall’altro lato, il comparto non residenziale, pur con qualche oscillazione, sembra mantenere una traiettoria positiva, confermando l’importanza degli investimenti in infrastrutture e spazi produttivi per il rilancio economico. I prossimi trimestri saranno cruciali per capire se il settore dell’edilizia saprà consolidare queste tendenze. I progetti di riqualificazione urbana, il PNRR e l’attenzione crescente verso edifici sostenibili e a basso impatto ambientale rappresentano opportunità significative per l’intero comparto. Con l’economia globale ancora in una fase di trasformazione, il settore edile potrebbe giocare un ruolo chiave nella ripresa italiana, fungendo da traino per altri settori collegati e rispondendo alle nuove esigenze di abitazioni e spazi per il lavoro e la produzione.