Il governo dell’Argentina, sotto la guida del presidente ultraliberista Javier Milei, ha completato la prima privatizzazione del suo mandato, vendendo l’intero pacchetto azionario di IMPSA (Industrias Metalúrgicas Pescarmona), una storica impresa metallurgica, al consorzio statunitense Industrial Acquisition Find (IAF), controllato dalla società ARC Energy. Un’operazione da 27 milioni di dollari che segna una svolta significativa nel programma economico di Milei, volto a ridurre il deficit pubblico e favorire la transizione verso un’economia di mercato.
IMPSA, fondata nel lontano 1907, è un colosso argentino specializzato nella produzione di turbine, gru, reattori e apparecchiature per vari settori, tra cui la metallurgia, l’energia e la tecnologia. L’azienda ha visto passare attraverso le sue strutture generazioni di lavoratori e ha contribuito enormemente allo sviluppo del settore industriale argentino. Nonostante la sua lunga e gloriosa storia, IMPSA negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con una situazione economica difficile e con un debito accumulato che ha messo a dura prova le sue finanze. Il debito, che ammonta a circa 576 milioni di dollari, è ora a carico del nuovo acquirente, il consorzio IAF, che si è impegnato anche a rifinanziarlo.
Il ministro dell’Economia, Luis Caputo, ha commentato la privatizzazione come un passo necessario per “garantire la continuità dell’azienda in un contesto di economia di mercato”, precisando che l’operazione si inserisce nel più ampio piano del governo di raggiungere l’obiettivo del “deficit zero”. In pratica, il governo ha deciso di fare un passo indietro nella gestione di IMPSA, cedendo il controllo a un consorzio privato che, secondo le intenzioni dell’esecutivo, dovrebbe rilanciare l’impresa e garantirle una gestione più sana e sostenibile.
L’acquisizione di IMPSA da parte di ARC Energy e IAF è vista come una mossa strategica. La società statunitense ha accettato di pagare 27 milioni di dollari per le azioni della società e di prendersi carico del debito da 576 milioni di dollari, il che le consentirà di continuare a operare in uno dei settori più cruciali per l’economia globale: quello della produzione di energia e dei processi industriali legati al petrolio e al gas.
Questa operazione rappresenta un passo fondamentale nel processo di privatizzazione che il governo Milei ha promesso di portare avanti. La cessione di una società così importante per l’industria argentina non è però esente da polemiche. Molti argomentano che la privatizzazione possa portare a una perdita di controllo nazionale su un’azienda strategica per il paese, mentre altri vedono in essa un’opportunità di rilancio e crescita per il mercato e l’economia argentina.