
Cna Federmoda ha partecipato come panelist all’importante evento G7 Alliance for Resource Efficiency, che si è svolto mercoledì e giovedì a Roma, mettendo al centro del dibattito globale le pratiche di sostenibilità e l’efficienza nell’uso delle risorse. L’evento, che riunisce rappresentanti di alto livello provenienti dai Paesi del G7, esperti di settore e stakeholder di rilievo, è stato un’occasione cruciale per riflettere su come settori chiave, tra cui il tessile e la moda, possano contribuire concretamente alla transizione verso modelli produttivi e di consumo più sostenibili.
Mercoledì, Caterina Mazzei, consulente per l’economia circolare e la sostenibilità di Cna, ha rappresentato Cna Federmoda, offrendo un intervento ricco di spunti e di visione. Durante il suo intervento, Mazzei ha sottolineato le migliori pratiche italiane in tema di tessili e moda circolari, evidenziando come le piccole e medie imprese (Pmi) italiane stiano già affrontando la sfida della sostenibilità con grande determinazione e creatività. Grazie a iniziative come Mapping Sustainability Practices in Cna Federmoda Fashion System e Small But Perfect, il settore sta tracciando un percorso virtuoso, basato sull’innovazione, il rispetto per l’ambiente e una produzione che sposa i principi dell’economia circolare.
Le Pmi italiane, protagoniste di un sistema produttivo riconosciuto in tutto il mondo per qualità e artigianalità, sono state al centro del discorso. Queste realtà, nonostante le sfide strutturali e la crescente pressione competitiva, stanno adottando strategie innovative per promuovere la slow fashion, sperimentare nuovi materiali ecologici e implementare pratiche di produzione circolare che puntano a ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale. Mazzei ha ribadito come tali aziende, se supportate in modo adeguato, possano diventare veri motori della transizione ecologica nel settore tessile e della moda, non solo in Italia ma a livello globale.
Un aspetto cruciale sollevato da Cna Federmoda è la necessità di creare condizioni eque per le Pmi, consentendo loro di operare secondo regole che siano applicate uniformemente a tutti gli attori del settore, compresi i grandi player internazionali. Solo garantendo un campo di gioco equilibrato sarà possibile rafforzare il contributo delle Pmi agli obiettivi fissati dal G7 Agenda on Circular Textiles and Fashion (G7 Act), l’ambizioso piano che mira a trasformare il settore tessile e della moda in uno dei protagonisti della sostenibilità globale.
L’impegno delle Pmi italiane rappresenta un esempio concreto di come il settore moda possa conciliare tradizione e innovazione, valorizzando al contempo le peculiarità territoriali e culturali del made in Italy. Tuttavia, per consolidare questi progressi e accelerare la transizione, è essenziale un supporto tangibile, che passi attraverso politiche mirate, incentivi economici e una collaborazione più stretta tra istituzioni e imprese. Il contributo di Cna Federmoda all’evento G7 ha messo in luce non solo i risultati già raggiunti, ma anche il potenziale di un futuro in cui la moda italiana possa essere sinonimo non solo di eleganza e creatività, ma anche di sostenibilità e responsabilità.