Il Bitcoin ha fatto notizia, superando per la prima volta nella sua storia la soglia degli 81.000 dollari. La criptovaluta aveva inizialmente toccato un picco di 80.116 dollari domenica scorsa, una cifra che non solo rappresenta un traguardo simbolico, ma segna anche una crescita consistente rispetto ai 75.000 dollari raggiunti solo pochi giorni prima. La spinta a questa corsa è arrivata dall’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca che ha innescato il rialzo. Nel suo programma elettorale, Trump ha promesso di rendere gli Stati Uniti “la capitale mondiale del Bitcoin e delle criptovalute”. Una promessa che ha suscitato grande interesse tra gli investitori, vista la posizione più morbida che potrebbe adottare nei confronti del settore, rispetto alla rigida regolamentazione sostenuta dall’amministrazione Biden. Seppur inizialmente critico verso il Bitcoin, durante la sua campagna Trump ha mostrato di voler sostenere la crescita del mercato cripto, auspicando politiche favorevoli e abbassando i costi dell’energia per l’estrazione delle monete digitali. Gli occhi sono ora puntati su Washington, dove le decisioni politiche in arrivo potrebbero avere un forte impatto sul futuro della valuta digitale. E se i venti favorevoli delle elezioni americane continueranno a soffiare, il Bitcoin potrebbe segnare nuovi record nei prossimi mesi. La salita della criptovaluta, che nelle ultime settimane ha guadagnato oltre il 17%, non è solo una questione di numeri, ma un segnale. Un segnale che, in questo angolo di mondo, le cose cambiano in fretta. E se Trump davvero riuscirà a mantenere le sue promesse, il Bitcoin potrebbe davvero avere la strada spianata.