Il mondo è alle prese con la sua più grande epidemia di sempre. I casi di Dengue hanno raggiunto il numero più alto mai registrato nel 2023: 6,5 milioni di casi segnalati a livello globale. E il 2024 sembra destinato a veder raddoppiata questa cifra, con 12,4 milioni di casi finora, scrive il Guardian. Gli scienziati descrivono un ambiente perfetto per la diffusione della malattia: le zanzare che diffondono il virus stanno beneficiando dell’aumento dell’urbanizzazione e dei cambiamenti climatici; allo stesso tempo, gli alti tassi di obesità e altre condizioni di salute croniche stanno rendendo le persone più vulnerabili. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che 4 miliardi di persone siano a rischio di dengue e virus correlati, cifra che salirà a 5 miliardi entro il 2050. La rapida diffusione degli ultimi anni è “una tendenza allarmante”, afferma il direttore generale dell’OMS, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus. La maggior parte dei casi di Dengue di quest’anno e dell’anno scorso si verificano in America Latina, con numeri elevati segnalati anche in alcune parti dell’Africa e del sud-est asiatico. Ma le infezioni stanno spuntando in tutto il mondo, anche nell’Europa continentale. Non esiste una cura vera e propria. La sperimentazione di un promettente antivirale sviluppato da Johnson & Johnson è stata interrotta all’inizio di questo mese. Il gruppo di Yacoub sta conducendo delle sperimentazioni per scoprire se gli antivirali riutilizzati già in uso per altre infezioni possano essere efficaci, e altri per vedere se le terapie che si concentrano sull’alterazione delle risposte immunitarie dei pazienti potrebbero aiutare. Spera di ottenere risultati entro i prossimi anni. Esistono però due vaccini, già sul mercato. Ma uno, il Dengvaxia, è utile solo per le persone che sono state precedentemente infettate, altrimenti può aumentare il rischio di infezione grave. Ciò ne limita l’utilità, in particolare per le campagne di immunizzazione di massa. Il secondo, Qdenga, è visto come più promettente e viene utilizzato in Brasile per tenere sotto controllo i focolai.