Calcoli più facili per gli uffici comunali che dovranno gestire le pratiche di sanatoria edilizia. In caso di interventi realizzati in parziale difformità dal permesso di costruire e in caso di variazioni essenziali, i comuni non dovranno più mandare la pratica all’Agenzia delle entrate per far quantificare l’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, quale parametro su cui calcolare l’oblazione.
La formulazione governativa approvata in commissione ambiente della Camera modifica in maniera sostanziale la disciplina dell’originario dl Salva Casa (decreto legge n.69/2024) riducendo le incombenze sugli uffici tecnici comunali che inevitabilmente saranno presto subissati di pratiche appena il decreto sarà convertito in legge. Nelle ipotesi di irregolarità edilizie più consistenti (parziale difformità dal permesso di costruire e variazioni essenziali) la somma da pagare a titolo di oblazione sarà molto più semplice da quantificare per gli uffici comunali a seconda che l’intervento sia o meno soggetto a oneri.
Nel primo caso l’oblazione sarà pari al doppio del contributo di costruzione incrementato del 20%. Se l’intervento non è soggetto a oneri si pagherà una somma pari al contributo di costruzione (questa volta non raddoppiato) incrementato del 20%.L’incremento del 20% non si applicherà nei casi in cui l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda (doppia conformità).
La modifica governativa al decreto legge introduce una seconda ipotesi di oblazione, questa volta per gli interventi meno “gravi” ossia eseguiti in assenza di Scia o in difformità da essa nelle ipotesi previste dall’art.22 del Testo unico edilizio (dpr 380/2001). E cioè: interventi di manutenzione straordinaria qualora riguardino le parti strutturali dell’edificio, interventi di restauro e di risanamento conservativo, interventi di ristrutturazione edilizia “leggeri”.
L’oblazione in queste ipotesi sarà pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile valutato dall’Agenzia del territorio, in una misura non inferiore a euro 1.032 e non superiore a euro 10.328. Nei casi in cui l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda, l’oblazione da pagare andrà da un minimo di 516 euro a un massimo di 5.164 euro. Un trattamento più favorevole, per quelli interventi che avrebbero potuto essere sanati ai sensi della normativa previgente in quanto rispondenti alla regola della “doppia conformità”.
Oggi la fiducia, domani l’ok della Camera
Dopo l’ok in commissione il decreto legge incasserà oggi la fiducia dell’aula della Camera. La votazione per appello nominale è in programma oggi dalle 16.15, con dichiarazioni di voto a partire dalle 14.35. Sempre oggi, al termine della votazione sulla questione fiducia, si procederà all’esame degli ordini del giorno, con conclusione dell’ esame del provvedimento e voto finale domani dalle 9.30. Poi il testo arriverà blindato al Senato per un’approvazione lampo visto che la conversione in legge dovrà arrivare entro il 28 luglio.
Più tempo per le demolizioni
Un emendamento approvato in commissione ambiente dà più tempo per le demolizioni degli immobili abusivi e il ripristino dello stato dei luoghi in caso di “comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti nell’immobile all’epoca di adozione dell’ordinanza o di assoluto bisogno o di gravi situazioni di disagio socio-economico”. Il termine di 90 giorni dall’ingiunzione potrà salire con atto motivato del comune fino a un massimo di 240 giorni.
Salva Milano
Sembra invece molto probabile che la norma Salva Milano (messa a punto per sanare le presunte irregolarità contestate dai pm milanesi su un centinaio di cantieri nel capoluogo lombardo) possa trovare posto nel dl “Disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport” (dl n.89/2024) anch’esso destinato a essere incardinato in commissione ambiente della Camera.
ItaliaOggi