Eni, nella foto l’a. d. Claudio Descalzi, attraverso la propria controllata Eni Natural Energies Sucursal em Angola, dà ufficialmente il via al programma Clean Cooking. L’iniziativa, che fa seguito all’accordo firmato con il Governo angolano a luglio 2022, mira a sostenere le famiglie che vivono nelle aree rurali e suburbane di 7 province del Paese per favorire l’accesso a soluzioni di cottura più efficienti, affidabili e sostenibili dal punto di vista energetico.
Il progetto ha già coinvolto 50.000 persone, con l’obiettivo di raggiungere più di 2 milioni di persone entro il 2030, portando benefici in termini di riduzione delle emissioni associate alle attività di cottura, prevenzione dei rischi per la salute per gli utilizzatori dei fornelli e promozione della salute per le famiglie e i gruppi vulnerabili. Il progetto promuoverà inoltre la fabbricazione in loco dei fornelli, l’uguaglianza di genere, la conservazione delle risorse forestali e della biodiversità. Come modello distintivo, quasi il 90% dei fornelli migliorati distribuiti in Angola sarà prodotto localmente, contribuendo così allo sviluppo dell’imprenditorialità e delle competenze tecniche e creando opportunità di lavoro.
Inoltre, il programma prevede l’erogazione di borse di studio in materia di ambiente ed energie rinnovabili, la costruzione di due centri di formazione professionale a Luanda e Benguela e campagne di sensibilizzazione sull’alimentazione e l’igiene di base per rafforzare sia i servizi sanitari locali che il sistema educativo.
Le attività sono svolte in collaborazione con i Salesianos de Dom Bosco e Medici con l’Africa CUAMM.
Il progetto fa parte del più ampio Programma Clean Cooking di Eni, attualmente in corso in Angola, Congo, Costa d’Avorio, Mozambico e Ruanda, con l’obiettivo di scalare ad altri Paesi dell’Africa subsahariana e raggiungere 10 milioni di persone entro il 2027.
Il programma Clean Cooking si inquadra nella strategia di Eni per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 con un mix di diverse leve e tecnologie, tra cui le soluzioni basate sulla natura e sulla tecnologia per compensare le emissioni residue che non possono essere abbattute attraverso le tecnologie esistenti, generando crediti di carbonio di alta qualità. Entro il 2050, i crediti di carbonio rappresenteranno il 5% di tutte le leve utilizzate per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione di Eni.