L’attività manifatturiera in Giappone mostra segnali contrastanti. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Markit e Jibun Bank, l’indice PMI manifatturiero di giugno si attesta a 50 punti, un leggero calo rispetto ai 50,4 punti registrati a maggio. Questo risultato, sebbene inferiore alle aspettative degli analisti che avevano previsto una discesa fino a 50,1 punti, resta comunque sulla soglia dei 50 punti, indicando una fase di espansione dell’attività. Una nota positiva arriva dalla produzione industriale, che segna un incremento per la prima volta in oltre un anno. Questo aumento è un segnale incoraggiante per l’economia giapponese, suggerendo una ripresa nelle attività produttive che potrebbe stabilizzarsi nei mesi a venire. Nonostante l’aumento della produzione, i nuovi ordini continuano a diminuire, riflettendo un calo della domanda. Questo trend potrebbe rappresentare una sfida per le imprese manifatturiere, costrette a navigare in un contesto di incertezza economica globale. Un altro dato positivo è l’espansione dei posti di lavoro nel settore manifatturiero. Questo incremento dell’occupazione è accompagnato da un miglioramento della fiducia delle imprese, che ha raggiunto il livello massimo degli ultimi sei mesi. La fiducia crescente delle imprese potrebbe stimolare ulteriori investimenti e sostenere l’economia nel medio termine. L’indice PMI a 50 punti rappresenta una soglia critica, che distingue l’espansione dalla contrazione. Sebbene il calo rispetto a maggio indichi una leggera diminuzione della crescita, il mantenimento al di sopra di 50 punti è un segnale positivo che denota comunque una fase di espansione. Tuttavia, la combinazione di produzione in aumento e nuovi ordini in calo suggerisce che l’economia giapponese potrebbe affrontare un periodo di equilibrio precario nei prossimi mesi.