Arriva il Grande Fratello europeo sul denaro sporco. Si prevede la creazione di un registro dei titolari effettivi degli immobili, di un database europeo sulle cassette di sicurezza, sui conti correnti e sulle criptovalute. Il 30 maggio 2024 il Consiglio dell’Unione europea ha dato l’ok finale al pacchetto antiriciclaggio che riscriverà la disciplina contro il denaro sporco nell’Unione europea. Ora i testi sono pronti per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.
Pilastro centrale
In particolare, il pilastro centrale della normativa sarà, per la prima volta, un regolamento direttamente applicabile negli Stati membri con definizioni comuni, mentre la direttiva antiriciclaggio (la sesta) definirà il coordinamento del lavoro delle autorità nazionali, in particolar modo delle UIF (Unità di Informazione Finanziaria). In aggiunta, arriverà l’Autorità Antiriciclaggio (AMLA) dell’Unione con sede a Francoforte, che avrà il compito di supervisionare direttamente le entità finanziarie più rischiose e di intervenire in caso di carenze nella vigilanza.
Tetto ai contanti
Per la prima volta viene introdotto nell’Unione europea un tetto al pagamento in contanti di 10.000 euro. Il tetto ai contanti italiano, invece, potrà rimanere agli attuali 5.000 euro, in quanto gli Stati membri dell’Unione europea avranno la libertà di introdurre un limite più stringente. Tuttavia, in ogni caso, i soggetti obbligati ad adottare la normativa antiriciclaggio dovranno identificare l’identità di una persona che effettua un’operazione in contanti compresa tra i 3.000 e i 10.000 euro.
Criptovalute
Il regolamento amplia l’elenco dei soggetti obbligati, come i fornitori di servizi di cripto-asset, che dovranno condurre una due diligence sui propri clienti quando effettuano transazioni di importo superiore a 1.000 euro. Altri settori interessati dall’adeguata verifica della clientela e dagli obblighi di rendicontazione saranno i commercianti di beni di lusso come metalli preziosi, auto di lusso, aeroplani e yacht, nonché di beni culturali (come le opere d’arte) e le società di calcio.
Matteo Rizzi, ItaliaOggi