Il 2023 ha visto una diminuzione del numero di famiglie in difficoltà in Europa, ma purtroppo, questa tendenza positiva non ha coinvolto tutte le nazioni del continente. In particolare, l’Italia ha registrato un aumento significativo, passando dal 41% al 45% di famiglie che si trovano in situazioni di disagio finanziario. Questo dato preoccupante riflette l’impatto dell’aumento dei prezzi sulla vita quotidiana degli italiani.
Secondo una ricerca condotta da CPS GfK, gruppo internazionale leader nelle ricerche di mercato, recentemente acquisito da YouGov, gli italiani stanno reagendo al caro prezzi con un cambio nei propri comportamenti di acquisto e di vita. Molti cercano di risparmiare e di riorientare le proprie priorità verso ciò che è strettamente necessario, mentre altri cercano promozioni e sconti per far fronte alle spese.
In particolare, riguardo alle abitudini di acquisto, emerge che il 68% degli italiani dichiara di comprare solo ciò che è strettamente necessario, mentre solo il 35% fa acquisti in base ai propri gusti. Il 65% guarda al prezzo più che alla qualità del prodotto, e l’84% è orientato verso prodotti in promozione. Cresce anche l’interesse verso i prodotti a marchio dei distributori, con il 51% delle preferenze.
Tuttavia, non sono solo le abitudini di acquisto a essere influenzate. Gli italiani si mostrano anche più propensi a cambiare il proprio stile di vita su temi legati alla salute personale e al benessere del pianeta. Il 77% prenderebbe in considerazione una dieta totalmente priva di zuccheri, l’84% si impegnerebbe di più per fare attività fisica ogni giorno, e l’83% esprime volontà di fare più attenzione alla riduzione dei rifiuti. Il 65% è favorevole alla cosiddetta “planetary health diet”, una dieta sana e sostenibile per il pianeta.
Inoltre, gli italiani dimostrano un atteggiamento aperto nei confronti delle alternative alla carne tradizionale. Il 40% sarebbe disposto a provare la carne coltivata per curiosità, mentre il 20% è già convinto di integrarla regolarmente nella propria alimentazione. Complessivamente, il 60% degli intervistati mostra un atteggiamento positivo nei confronti di questa nuova possibilità alimentare.