
Si aggiorna il dato sulle truffe dei bonus edilizi. Sono circa 15 miliardi di cui 8,6 sono stati oggetto di sequestri preventivi e 6,3 sospesi e scartati dalla piattaforma di cessione dei crediti. A fornire il dato è stato lo stesso direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, nella foto, ieri in sesta commissione in Senato.
Ieri in sesta commissione Senato sono riprese le audizioni sul decreto Superbonus (dl n. 39/ 2024) e i senatori hanno audito gli interventi del direttore dell’agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini e del direttore del Dipartimento delle Finanze del Mef, Giovanni Spalletta.
A proposito del dl, proseguono i lavori per una proposta che permetta di lasciare ai comuni una percentuale delle somme recuperate dalle frodi al Superbonus a condizione che questi lavorino in sinergia con lo Stato per il recupero delle somme.
Il direttore delle Entrate, dopo aver in breve presentato le disposizioni del decreto, rispondendo ad una domanda dei senatori ha detto: “Sono in corso verifiche fiscali sui crediti oggetto di compensazione, che stanno portando all’emissione di atti di recupero nei confronti dei responsabili. Sui bonus edilizi abbiamo intercettato insieme alla Gdf truffe per circa 15 mld: di questi, grazie ai nostri controlli preventivi, 6,3 mld sono stati individuati e scartati prima che si realizzassero le frodi; 8,6 mld sono invece stati oggetto di decreti di sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria”. Ruffini aggiunge “di questi crediti truffaldini non tutti sono stati utilizzati per non pagare le imposte” perché il credito inesistente può essere stato acquistato dal cessionario senza attenzione, per usarlo in seguito per pagare le imposte, ma può essersi accorto prima di usarlo che era inesistente e “quindi potrebbe non esserci danno all’erario. Ma si tratta di una minima parte”.
Le frodi si estendono anche ai crediti Ace e arrivano a 100 milioni. “I crediti maturati che risultano dalle comunicazioni inviate all’Ade ammontano a 518 mln di euro in capo a 13.155 soggetti (dati al 12 aprile)” ha riferito sempre Ruffini “dalle analisi del rischio effettuate dall’Agenzia, anche alla luce dei sequestri già eseguiti, i crediti inesistenti circolati da settembre 2023 sono pari a circa 100 milioni” e ha poi precisato che “si tratta di una stima prudenziale per le frodi al netto di altre irregolarità”.
Giovanni Spalletta è intervenuto commentando il decreto alla luce delle nuove regole di governance europea. Da ora in poi gli obiettivi di efficientamento energetico così come il miglioramento del rischio sismico “devono tenere conto degli obiettivi di sostenibilità finanziaria nel medio-lungo periodo e della riduzione del debito pubblico sia nelle fasi congiunturali sia in ottica strutturale”, ha spiegato Spalletta. Inoltre, durante l’intervento ha detto “Le detrazioni Irpef per il Superbonus nell’anno di imposta 2022 sono state il 4% del totale del costo della misura, mentre il 96% è riconducibile alle componenti di spesa; quindi, è stato oggetto di sconto in fattura o di cessione del credito”.
Spalletta ha poi aggiunto che sulla base degli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate aggiornati alla data del 4 aprile, termine ultimo per la comunicazione di cessione del credito o sconto in fattura per il 2023 “l’ammontare complessivo dei crediti ceduti o scontati è pari a 160,5 mld, ma comprende anche la parte dei crediti annullati o sequestrati dall’autorità giudiziaria per frodi”.
Maria Mantero, ItaliaOggi