Tempi duri per le poste inglesi. La situazione attuale della Royal Mail è segnata da una serie di sfide nell’adempiere agli impegni derivanti dalla sua privatizzazione. Attualmente, la società postale britannica ha sollevato la questione presso i regolatori riguardante la possibilità di ridurre le consegne della corrispondenza di seconda classe a giorni alterni. Contestualmente, le azioni della sua holding, International Distributions Services, continuano a mantenersi al di sotto del prezzo di offerta pubblica iniziale, fissato nell’ottobre 2013. Inoltre, la Royal Mail continua a subire l’onere degli obblighi di servizio pubblico. In Italia è tutta un’altra storia. Il valore delle azioni di Poste Italiane (nella foto, il direttore generale Giuseppe Lasco) è quasi raddoppiato da quando l’azienda è stata quotata nel 2015. È importante evidenziare che Poste Italiane ha mantenuto la sua estesa rete di uffici postali e servizi finanziari su tutto il territorio nazionale, in netto contrasto con la Royal Mail.
Il quotidiano economico-finanziario londinese Financial Times, nella sua celebre rubrica Lex, ha offerto un confronto tra le due realtà, evidenziando il successo di Poste Italiane rispetto alle difficoltà incontrate dalla Royal Mail. L’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, nella seconda foto in alto, è stato lodato per aver sfruttato con successo sia la rete postale che i servizi finanziari, portando a significativi risultati positivi. Ad esempio, le carte Postepay di Poste Italiane costituiscono una delle maggiori reti di pagamenti in Italia, mentre i profitti derivanti dai pagamenti e dai servizi mobili sono quasi raddoppiati negli ultimi cinque anni.