L’Italia sta facendo progressi significativi nel percorso verso l’adozione diffusa dei pagamenti digitali, nonostante rimanga tra le economie con maggiore utilizzo del contante. Secondo il Rapporto “Verso un’Italia Cashless, casi d’uso e ruolo di cittadini, imprese ed esercenti” redatto dalla Community Cashless Society di The European House – Ambrosetti, il transato delle operazioni cashless ha raggiunto i 400 miliardi di euro entro la fine del 2022, con proiezioni di crescita a 450 miliardi entro la fine del 2023, rappresentando oltre il 40% dei consumi complessivi.
Nonostante questi progressi, l’Italia continua a mostrare una maggiore incidenza del contante rispetto alle medie globali, secondo il Cash Intensity Index. Tuttavia, il Paese ha guadagnato quattro posizioni nel Cashless Society Index, attestandosi al 21º posto nell’Unione Europea, il valore più alto mai registrato. Questo successo è attribuito al miglioramento della connettività, ai progressi nei valori transati e all’adozione crescente del cashless da parte degli italiani. La velocità di sviluppo dell’Italia è ora in linea con la media europea, secondo il Cashless Society Speedometer.
Il Rapporto evidenzia una tendenza consolidata verso il cashless, con oltre il 70% degli italiani che dichiara l’intenzione di aumentare l’uso dei pagamenti digitali. Sette esercenti su dieci ammettono di accettare pagamenti cashless, rappresentando oltre il 30% del fatturato complessivo, mentre il 45,9% delle aziende ritiene di avere un livello di maturità digitale medio-alto o alto, soprattutto nella gestione dei clienti e dei fornitori.
L’impulso alla crescita dei pagamenti digitali è trainato principalmente dall’e-commerce, con oltre la metà degli italiani che ha aumentato gli acquisti online nell’ultimo anno. I pagamenti peer-to-peer (P2P) sono diventati il canale preferito per un italiano su due dopo le carte di credito/debito, mentre il Buy Now Pay Later (BNPL) sta emergendo come una nuova soluzione di pagamento, utilizzata da sette italiani su dieci nell’ultimo anno.
Il rapporto dipinge un quadro di un’Italia a due velocità: se da una parte la Generazione Z mostra una forte propensione all’uso dei pagamenti digitali, dall’altra persiste una certa resistenza all’adozione del cashless, soprattutto tra la popolazione over-60 e in alcune aree geografiche come il Sud Italia.