Nel 2023 il reddito disponibile delle famiglie è aumentato del 4,7%, ma al netto dell’inflazione il loro potere d’acquisto si è ridotto dello 0,5%.
La spesa per consumi finali cresce del 6,5% e la propensione al risparmio delle famiglie cala al 6,3%, dal 7,8% del 2022, toccando il minimo dal 1995, inizio del periodo di riferimento dei conti.
Lo rende noto l’Istat nella pubblicazione ‘Conti economici nazionali per settore istituzionale’.
Il tasso di investimento delle famiglie si porta al 9,0% (dal 9,2% del 2022). Il tasso di profitto delle imprese scende al 44,8% (dal 45,4% del 2022), nonostante la crescita del valore aggiunto del 6,2%.
ANSA