Concorsi Entrate e taglia idonei, il tar Lazio cambia le carte in tavola. La sentenza del Tar lazio 6362/2024 pubblicata il 2 aprile riapre la partita sui criteri di calcolo degli idonei nei concorsi dell’Agenzia delle entrate e fissa nuovi punti interpretativi che hanno delle ripercussioni sul maxi concorso di novembre per l’assunzione di circa 4000 dipendenti.
Senza una indicazione certa su quali siano gli idonei a cui fare riferimento, l’Agenzia ha rinviato la pubblicazione della graduatoria dei vincitori, attesa entro l’8 aprile.
Tutte le procedure, però, dovranno essere espletate entro maggio, sei mesi dopo l’esecuzione della prova scritta. La strada sembrava essere tracciata con la scelta, nei giorni scorsi, di un orientamento per il calcolo degli idonei su denominatore del 20% dei posti messi a concorso.
La sentenza del Tar Lazio capovolge gli orientamenti rimettendo sulla casella del via tutte le procedure perché ritiene che gli idonei addirittura vadano calcolati senza tenere conto delle due disposizioni sul contenimento se si tratta di bando emanato a agosto 2023.
La vicenda in sintesi
Facendo un passo indietro, il 23 luglio 2023 l’Agenzia delle entrate pubblica il bando per la maxi assunzione di quasi 4000 funzionari con una procedura innovativa e rapida, prova di selezione unica con risposta a quiz. Per il calcolo della voce idonei esiste, al momento della pubblicazione del bando, la disposizione del d.l. n. 44 del 2023 che dispone: “Nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi”. La norma in oggetto è poi modificata dalla legge di conversione del dl 75/2023 che ha previsto: “Nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale dopo l’ultimo candidato vincitore, in numero non superiore al 20 per cento dei posti messi a concorso”.
Quale regola applicare al concorso dell’Agenzia delle entrate?
Per evitare contenzioso e procedere, soprattutto, all’assunzione di vincitori e idonei, l’Agenzia, nelle scorse settimane ha richiesto un parere a Funzione pubblica, parere che per le vie brevi avrebbe invitato a uniformarsi alla norma della legge come pubblicata in gazzetta ufficiale, anche se successiva al bando del concorso. L’Agenzia, in un certo senso, ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e proprio a ridosso di Pasqua era stata maturata la decisione di applicare l’interpretazione definitiva del taglia idonei: il 20% dei posti messi a bando. Ma con la sentenza del Tar Lazio n. 6362/2024 e di un’altra decina conformi su altrettanti ricorsi lo scenario si ribalta completamente. La vicenda su cui ha deciso il Tar Lazio è quella del concorso di 530 posti delle conservatorie ma il principio di diritto si applica a tutti i concorsi banditi prima del 17 agosto 2023. I giudici amministrativi non hanno dubbi ed hanno valutato la successione delle norme nel tempo. La decisione va in senso diametralmente opposto alle scelte legislative di Funzione pubblica nelle norme: in estrema sintesi il Tar Lazio ha ritenuto che il taglia idonei si applica ai concorsi banditi dopo il 17 agosto 2023 e quindi non si applica né al concorso a 530 posti per le conservatorie e né al concorso a 3970 funzionari tributari né a tutti i concorsi banditi da altre Pa, ripristinando addirittura la disciplina previgente che non prevedeva tetti agli idonei.
Le carte dunque tornano di nuovo in mano all’Agenzia che come prima misura ha nuovamente bloccato la pubblicazione delle graduatorie regionali e nei prossimi giorni si consulterà con l’Avvocatura dello Stato per capire le fasi successive. Uno scenario possibile è quello di conformarsi alla decisione del Tar Lazio ed applicarla da subito al maxi-concorso di 3970 posti. Invece, se l’Avvocatura dello Stato decidesse di impugnare la sentenza, si dovrebbe attendere la decisione successiva di secondo grado, ma intanto le graduatorie vanno pubblicate entro maggio.
Cristina Bartelli, ItaliaOggi