
Nel corso delle ultime settimane, si è registrato un aspro dibattito presso la Scuola Normale Superiore di Pisa in merito al Bando Scientifico 2024, emesso il 21 novembre 2023, in ottemperanza all’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. Tale dibattito è stato innescato dalla mozione approvata a maggioranza dal Senato accademico della Scuola il 26 marzo 2024, che chiedeva al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di rivalutare il suddetto bando.
La mozione, sostenuta dagli studenti e approvata dal Senato accademico, ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della comunità accademica e politica.
In merito alla richiesta di rivalutare il bando, fonti del Ministero dell’Università hanno ribadito la posizione già espressa in precedenti casi simili, come quello dell’Università di Torino. Il ministro Anna Maria Bernini ha definito tale scelta come erronea, sebbene all’interno dell’autonomia delle università, sottolineando che ogni forma di esclusione o boicottaggio è estranea alla tradizione e alla cultura degli atenei italiani. Ha inoltre sottolineato il ruolo della diplomazia scientifica come strumento per la fine dei conflitti e la ricerca della pace.
In questo contesto, l’Associazione degli Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa ha preso posizione esprimendo sconcerto e, per molti membri, contrarietà rispetto alla richiesta di rivalutare il bando. Essi ritengono che istituzioni accademiche come la Normale debbano piuttosto valorizzare la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e raccordo universale, nel rispetto delle opinioni individuali.
L’Associazione ha chiesto al Direttore della Scuola di rendere note queste considerazioni al Senato accademico.