Il Consiglio di Amministrazione di Terna ha approvato il nuovo Piano Industriale 2024-2028, presentando una strategia ambiziosa volta a consolidare il ruolo strategico dell’azienda nell’ambito della transizione energetica italiana. Il piano prevede investimenti record pari a 16,5 miliardi di euro, i più alti nella storia del Gruppo, mirati ad accelerare il processo di decarbonizzazione del Paese.
Sotto la guida dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale Giuseppina Di Foggia, nella foto, Terna contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Questi obiettivi prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.
Il Piano Industriale si concentra sulla sostenibilità degli investimenti, considerati al 99% sostenibili secondo i criteri della Tassonomia Europea. Terna ha pianificato di destinare circa 2 miliardi di euro agli investimenti in innovazione e digitalizzazione per abilitare una “Twin Transition”, sia energetica che digitale, per garantire una transizione più rapida, sostenibile e inclusiva.
L’azienda si impegna a garantire un servizio di trasmissione dell’energia al Paese con standard di qualità elevata, adeguandosi a uno scenario energetico sempre più mutevole caratterizzato dalla crescente integrazione delle fonti rinnovabili. Gli investimenti riguarderanno lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, l’integrazione delle fonti rinnovabili e il potenziamento della sicurezza e della resilienza del sistema.
Il Piano prevede una forte accelerazione nella realizzazione delle opere, con circa l’80% degli investimenti già autorizzato e oltre il 70% coperto da contratti di acquisto. Tra i progetti infrastrutturali di spicco figurano il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link e il Sa.Co.I.3, che contribuiranno a favorire l’utilizzo delle energie rinnovabili e a ridurre l’impatto delle centrali a carbone e a olio.
Inoltre, Terna ha pianificato investimenti significativi per migliorare la resilienza della rete elettrica di fronte agli eventi meteorologici estremi, introducendo soluzioni digitali e tecnologiche per garantire la continuità dell’approvvigionamento elettrico.
Il Piano Industriale include anche un focus sulla transizione digitale, con investimenti mirati a implementare tecnologie innovative come l’Intelligenza Artificiale e la robotica per rendere la rete sempre più connessa, smart e sicura. Questa trasformazione digitale coinvolgerà anche i processi di gestione della rete e il controllo della catena di approvvigionamento.
Un altro elemento chiave del Piano è l’integrazione del Piano di Sostenibilità, che per la prima volta diventa parte integrante della strategia aziendale. Terna si impegna a perseguire una “Just Transition” inclusiva, attenta agli impatti su tutti gli stakeholder, e ha istituito la Fondazione Terna per supportare progetti legati alla diffusione di una cultura energetica, alla lotta alla povertà energetica e all’accesso al mercato del lavoro nel settore dell’energia.
In sintesi i punti principali del Piano Industriale:
- Investimenti Record: Terna prevede investimenti pari a 16,5 miliardi di euro in cinque anni, i più alti nella storia del Gruppo, per accelerare la decarbonizzazione del Paese.
- Sostenibilità: Gli investimenti di Terna sono considerati sostenibili al 99% secondo i criteri della Tassonomia Europea.
- Obiettivi Economici: Ricavi previsti in aumento a 4,60 miliardi di euro nel 2028, con EBITDA a 3,25 miliardi di euro e utile netto per azione a 55 centesimi di euro nel 2028.
- Investimenti in Innovazione: Circa 2 miliardi di euro saranno investiti in innovazione e digitalizzazione per abilitare la Twin Transition, energetica e digitale.
- Integrazione del Piano di Sostenibilità: Per la prima volta, il Piano di Sostenibilità è integrato nel Piano Industriale, con un focus sulla Just Transition. Viene istituita la Fondazione Terna per sostenere la transizione inclusiva.
- Principali Linee Strategiche: Il Piano punta a consolidare il ruolo di Terna come abilitatore del sistema elettrico italiano e a sostenere la transizione energetica del Paese.
Il gruppo ha anche approvato i risultati economico-finanziari del 2023. Si segnala un importante miglioramento degli indicatori.
I ricavi del 2023, pari a 3.186,7 milioni di euro, registrano un aumento di 222,2 milioni di euro (+7,5%) rispetto al 2022. Tale risultato è dovuto prevalentemente alla crescita delle Attività Regolate, ascrivibile principalmente all’incremento della base asset regolata (RAB) del periodo, al netto dell’effetto volume e ai maggiori meccanismi incentivanti output-based. Significativa crescita anche per i ricavi delle Attività Non Regolate che riflettono, in particolare, il maggior contributo derivante dalle attività del Gruppo LT e del Gruppo Brugg Cables.
L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) del 2023 si attesta a 2.168,6 milioni di euro, in crescita di 109,4 milioni di euro rispetto al 2022 (+5,3%), per un miglior risultato delle Attività Regolate.
L’EBIT (Risultato Operativo) dell’esercizio, a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 806,3 milioni di euro, si attesta a 1.362,3 milioni di euro, rispetto ai 1.333,5 milioni di euro del 2022 (+2,2%).
Gli oneri finanziari netti del 2023, pari a 117,7 milioni di euro, rilevano un incremento di 17,6 milioni di euro rispetto ai 100,1 milioni di euro del 2022, dovuto principalmente all’incremento dei tassi d’interesse sui finanziamenti, parzialmente compensato dai maggiori proventi sulle disponibilità liquide e sulle altre attività finanziarie, dalla minore inflazione e dai maggiori oneri finanziari capitalizzati.
Il risultato ante imposte si attesta a 1.244,6 milioni di euro, in aumento di 11,2 milioni di euro rispetto al 2022 (+0,9%).
Le imposte dell’esercizio sono pari a 364,3 milioni di euro, in crescita di 8,9 milioni rispetto al 2022 (+2,5%), essenzialmente per il maggior risultato ante imposte e per le maggiori sopravvenienze attive rilevate nell’esercizio precedente. Il tax rate si attesta pertanto al 29,3%, rispetto al 28,8% del 2022.
L’utile netto di Gruppo dell’esercizio è pari a 885,4 milioni di euro, in crescita di 28,4 milioni di euro (+3,3%) rispetto agli 857,0 milioni di euro del 2022.
La situazione patrimoniale consolidata registra un patrimonio netto di Gruppo pari a 6.324,4 milioni di euro, a fronte dei 6.142,0 milioni di euro al 31 dicembre 2022.
Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna nell’esercizio sono stati pari a 2.290,0 milioni di euro, in forte crescita (+30,4%) rispetto ai 1.756,8 milioni di euro del 2022. Tra i principali progetti dell’esercizio si segnalano gli avanzamenti del Tyrrhenian Link, sia nel “Ramo Est”, fra Campania e Sicilia, sia nel “Ramo Ovest”, fra Sicilia e Sardegna, e quelli per l’Adriatic Link, il nuovo elettrodotto sottomarino che unirà Abruzzo e Marche che a inizio 2024 ha ottenuto il decreto autorizzativo del MASE. A ciò si aggiunge il collegamento fra l’isola d’Elba e il continente, entrato in esercizio a luglio 2023, gli interventi per incrementare la sicurezza e l’efficienza della rete elettrica in alta e altissima tensione nelle aeree interessate dai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026, gli interventi per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico in Sicilia (collegamento Paternò-Pantano-Priolo) e fra la Sicilia e la Calabria (collegamento Sorgente-Rizziconi), nonché le attività realizzative dei collegamenti Colunga-Calenzano (fra Emilia-Romagna e Toscana) e delle stazioni elettriche di Cerignola (FG) e di Magenta (MI). A tali interventi si affianca il proseguimento del piano di installazione delle apparecchiature STATCOM, reattori e compensatori sincroni a beneficio della sicurezza della rete.
Per finanziare la significativa crescita degli investimenti a sostegno dello sviluppo di Terna e di un sistema elettrico sempre più efficiente che garantisca la sicurezza energetica del Paese, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 si è attestato a 10.494,3 milioni di euro, rispetto agli 8.576,3 milioni di euro a fine 2022.
I dipendenti del Gruppo, a fine 2023, sono pari a 5.927, in crescita di 430 unità rispetto al 31 dicembre 2022. Tale incremento è riconducibile alla politica di rafforzamento delle competenze e allo sviluppo di tutte le attività del Gruppo.