Pnrr, arrivano i controlli a campione di palazzo Chigi. La Struttura di missione, istituita a maggio presso la presidenza del consiglio dei ministri dal decreto legge n.13/2023, potrà effettuare ispezioni anche in loco e controlli a campione sia presso le amministrazioni centrali titolari delle misure finanziate dal Recovery Plan, sia presso i soggetti attuatori.
Il decreto legge Pnrr, varato lunedì dal consiglio dei ministri, irrobustisce la struttura coordinata dal magistrato contabile Carlo Alberto Manfredi Selvaggi (che tuttavia dovrà presto lasciarla essendo stato designato dal governo alla Corte dei conti Ue) con il personale proveniente dall’unità di missione presso il Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri destinata a essere contestualmente soppressa. L’organico passerà da 9 a 12 unità dirigenziali di livello non generale mentre il personale salirà da 50 a 65 unità. Un rafforzamento motivato proprio dall’esigenza di incrementare le funzioni ispettive della task force.
Tre commissari
Oltre alla Struttura di missione, il governo ha voluto rafforzare tre filoni di investimento considerati cruciali. Due (la realizzazione di alloggi universitari e il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavori in agricoltura) previsti dal Pnrr e uno (il recupero e alla rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata) fuoriusciti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per ciascuno di questi obiettivi verrà nominato un Commissario che avrà il compito di accelerare le attività finalizzate al conseguimento dei target quantitativi del Piano entro i termini previsti.
Nel caso, invece, del Commissario straordinario per gli interventi relativi al recupero e alla rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, pur trattandosi di una misura non più finanziata dal Pnrr, vista l’impossibilità di raggiungere i target previsti, la nomina di un Commissario straordinario, spiega palazzo Chigi, sarà funzionale ad assicurare non solo il completamento degli interventi avviati, ma anche la realizzazione di ulteriori interventi alla luce dello stanziamento aggiuntivo di 300 milioni di euro.
Cabine di regia provinciali
Per migliorare le performance dei soggetti attuatori, il decreto prevede l’istituzione presso ciascuna Prefettura di una cabina di coordinamento, composta da rappresentanti sia delle amministrazioni centrali sia degli enti territoriali coinvolti, con il compito di elaborare un piano d’azione per assicurare l’attuazione di tutti gli interventi da realizzare sul territorio di una determinata provincia. Si tratta dell’altra grande novità del decreto che in questo modo intende rendere maggiormente efficace il monitoraggio su base territoriale degli interventi del Pnrr, favorendo, si legge nel testo, “le sinergie tra le diverse amministrazioni e i soggetti attuatori operanti nel medesimo territorio” e migliorando l’attività di supporto in favore degli enti territoriali. Tali cabine di coordinamento saranno presiedute dal prefetto e vi parteciperanno il Presidente della provincia o il sindaco della città metropolitana, un rappresentante della regione o della provincia autonoma, un rappresentante della Ragioneria Generale dello Stato, una rappresentanza dei sindaci dei Comuni titolari di interventi Pnrr e i rappresentanti delle amministrazioni centrali titolari dei programmi e degli interventi previsti dal Pnrr da attuare in ambito provinciale, di volta in volta interessati. Potranno essere chiamati a partecipare anche altri soggetti pubblici interessati. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge, la Struttura di missione Pnrr, assieme alla Ragioneria generale dello Stato e al Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno, dovrà emanare apposite linee guida per la predisposizione del piano di azione e per il monitoraggio degli interventi.
Francesco Cerisano, ItaliaOggi