Il Consiglio di Amministrazione di Kruso Kapital (nella foto, l’a. d. Gianluca Garbi) ha approvato gli schemi di bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, chiusi con un utile netto pari a 2,9 milioni, rispetto al 1,8 milioni dello stesso periodo del 2022 (+58% a/a). L’utile netto adjusted delle componenti non ricorrenti (spese derivanti dall’IPO e dall’acquisizione in Portogallo, in corso) pari a 0,9 milioni è pari a 3,5 milioni in aumento del 93% a/a. Al 31 dicembre 2023, il numero di polizze del credito su pegno sottostanti i 121 milioni di impieghi in Italia era pari a circa 69 mila, in forte aumento a/a (circa 62 mila al 31.12.2022). La crescita a/a degli impieghi (+14%) è stata guidata dai volumi originati dalla rete in Italia, pari a 201 milioni (circa 180 milioni nel 2022), di cui il 57% rinnovi. Nel corso dell’anno 2023, nell’ambito del credito su pegno in Italia, sono state realizzate 42 aste, per i beni rivenienti dal pegno, la cui quasi totalità delle offerte segrete in asta sono state eseguite on line. I beni venduti in asta continuano a rappresentare meno del 5% delle polizze in essere. Nell’ultimo trimestre 2023, il processo di innovazione di Kruso Kapital ha fatto un ulteriore e grande passo in avanti con il lancio dell’APP che digitalizza completamente il prodotto credito su pegno, e attraverso cui le polizze vengono emesse sottoforma di NFT tramite tecnologia blockchain. La controllata Art-Rite attiva nel business delle aste di opere d’arte e oggetti da collezione ha realizzato un battuto di 4,3 milioni, più del doppio dell’anno precedente, nelle 19 aste e trattative private nel corso del 2023. Il margine di intermediazione aumenta a/a del 26% (19,4 milioni nel 2023), principalmente per il contributo del credito su pegno, a seguito dei maggiori impieghi e della più alta marginalità. Il business delle aste di opere d’arte e oggetti da collezione contribuisce per il 4,6% del totale margine di intermediazione nel 2023, dato superiore alle attese. La crescita degli interessi attivi e commissioni attive del credito su pegno ha più che compensato l’aumento del costo del funding, grazie ad una marginalità in crescita durante tutto il 2023. I costi operativi in aumento, nel confronto a/a sono influenzati dalle spese non ricorrenti derivanti dall’IPO e dall’acquisizione in Portogallo (pari 936 mila, nella voce altre spese amministrative) e dal consolidamento delle controllate ProntoPegno Grecia e Art-Rite (10,8% del totale costi operativi), che nel 2022 era di pochi mesi. All’aumento delle spese del personale a/a oltre al diverso perimetro di consolidamento ha influito, in misura minore, anche l’aumento del CCNL bancario. Il numero di risorse è sostanzialmente stabile a/a (89 nel 2023 vs 88 nel 2022). Al netto dei costi non ricorrenti il Cost Income è pari al 71% (76% al 31.12.2023) rispetto al 81% del 2022. La crescita dei ricavi più che proporzionale rispetto a quella dei costi ha portato l’utile al lordo delle imposte ad un incremento a/a pari al 58%, nonostante il contributo negativo delle controllate, ancora in fase di start-up, ProntoPegno Grecia ed in piccola parte Art-Rite. Il totale attivo, in aumento a/a del 10%, è sostanzialmente composto dai crediti verso clientela (pari al 72% del totale attivo) per l’attività di credito su pegno (in aumento del 14% rispetto all’anno precedente) e dagli avviamenti per un importo complessivo pari a 29,6 milioni, di cui 28,4 milioni generato dall’acquisizione del ramo d’azienda ex IntesaSanPaolo perfezionata nel luglio 2020 e 1,2 milioni, generato dall’acquisizione della società Art-Rite acquisita nel secondo semestre del 2022. Nelle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è ricompreso il sopravanzo d’asta pari a 4,6 milioni (tale valore per 5 anni viene riportato in bilancio come debito vs clientela che in caso di non riscossione diventa sopravvenienza attiva; sulla base delle informazioni storiche, circa il 90% dei sopravanzi d’asta diventeranno sopravvenienze attive nei prossimi 5 anni). Nel 2023 i sopravanzi d’asta registrati a conto economico (nella voce altri proventi ed oneri di gestione) risultano pari a circa 0,5 milioni. La sottovoce debiti verso banche include finanziamenti da Banca Sistema e da altre banche, queste ultime in totale pari a poco più del 30% del totale. Il Patrimonio Netto al 31.12.2023 ammonta a 42,5 milioni. Il Totale dei fondi propri (Total Capital) al 31 dicembre 2023 su base individuale ammonta a 12,9 milioni (lo stesso anche in termini di CET1) ed in rapporto ai Risk Weighted Assets (RWA), in aumento a/a per i maggiori impieghi ed il maggior rischio operativi, porta il Total Capital Ratio al 18,7%. Il TCR pro forma con l’aumento di capitale di gennaio 2024 al 31.12.2023 sarebbe paria al 22,4%.