“In questi anni abbiamo realizzato interventi ambientali per 200 milioni di euro e ovviamente abbiamo adesso da avviare e completare l’intervento”. Lo ha detto Paolo Grossi, nella foto, amministratore delegato di Eni Rewind, la società che si occupa del risanamento ambientale del Sin Crotone – Cerchiara – Cassano di Calabria, nel corso di un incontro organizzato nell’ex area industriale dello stabilimento Pertusola di Crotone su richiesta del commissario straordinario di governo delegato alla bonifica, Emilio Errigo.
“Noi siamo pronti – ha spiegato Grossi – abbiamo realizzato tutte le analisi e i lavori propedeutici. L’avvio degli scavi sarebbe possibile a partire dai primi mesi del 2024. Ma è necessario superare la carenza di discariche autorizzate idonee a ricevere il materiale che produrremo con gli scavi”. E tuttavia, ha affermato l’ad di Eni Rewind, “se la Regione Calabria non toglie il vincolo apposto con il Paur (procedimento autorizzazione unica regionale) che ci obbliga a non smaltire i rifiuti della bonifica in Calabria non possiamo iniziare gli scavi perché non sappiamo dove smaltire i rifiuti della bonifica. Oggi noi abbiamo l’obbligo, il dovere e l’obbligo anche penale di implementare il progetto che prevede, nel caso di Crotone, di scavare e portare in discarica tutto il materiale. Ma dove? Ecco, questo è il problema”.Eni Rewind ha comunque proposto varie alternative, ha spiegato ancora Grossi. “La prima soluzione è utilizzare per i rifiuti pericolosi e non la discarica Sovreco di Crotone, che ha una capacità residua di 700 mila tonnellate e già riceve rifiuti da tutta Italia. Per i rifiuti Tenorm con amianto la soluzione è quella di realizzare una discarica di scopo in sito o una nuova discarica in Calabria. L’altra soluzione è una nuova discarica in Calabria, non a Crotone, per tutti i rifiuti oppure solo per il tenorm con amianto e il resto, pericolosi e solo amianto, in altra discarica a Crotone. La terza proposta è la messa in sicurezza delle discariche a mare con tenorm e amianto più l’utilizzo della discarica privata per rifiuti pericolosi”. Tutto però dipende dalla clausola Paur che Grossi ha definito una “clausola politica”.
Nelle affermazioni del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che si è detto critico sul progetto di bonifica di Eni Rewind, a Grossi “è sembrato di leggere un riconoscimento di quanto oggi abbiamo spiegato, ovvero che ci sono dei vincoli oggettivi alla prosecuzione del progetto, non c’è stata una rappresentazione strumentale di Eni che vuole venir meno ai suoi doveri o vuole stravolgere il progetto, è esattamente il contrario, cioè Eni vuole eseguire anzi è obbligata a eseguire un progetto autorizzato da tutti gli enti, decretato dal ministero nel 2020 che ci obbliga a scavare”.
“Al commissario straordinario di governo per la bonifica del Sin, Emilio Errigo”, ha aggiunto l’ad di Eni Rewind, “abbiamo dato massima apertura nel dire che noi abbiamo speso 200 milioni e che abbiamo stanziato 300 milioni per completare questo intervento che è tutto tranne che semplice o poco costoso. Vogliamo fare e fare secondo quanto previsto dal decreto prima possibile. Se chiunque, quindi una persona qualificata e con un incarico importante come il commissario, ci darà delle soluzioni diverse, saremmo ben contenti”.