
I primi dieci mesi del 2023 confermano “una capacità reattiva del porto di Trieste” e segnano “un incremento a doppia cifra per Monfalcone”. Lo rende noto l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale. “Lo scenario economico globale sia dominato da estreme incertezze” il Sistema registra “perdite lievi”.
Nei 10 mesi lo scalo giuliano ha movimentato complessivamente 46.761.195 tonnellate di merce, con una perdita dell’1,51% rispetto lo stesso periodo del 2022. Andamento positivo (+1,74%) con 31.424.012 tonnellate per le rinfuse liquide, mentre calano le merci varie (-6,75%) con 14.943.379 tonnellate movimentate. Il comparto Ro-Ro scende a 249.912 unità transitate (-6,80%) e le toccate dell’autostrada del mare che collega la Turchia a Trieste passano a 665, rispetto alle 723 del 2022.
Meno accentuata la flessione dei contenitori (-3,77%), 708.537 Teu. In controtendenza il singolo mese di ottobre, che segna +5,31% per i contenitori rispetto a ottobre 2022 e +1,41% per il traffico ferroviario. Il Porto di Monfalcone archivia invece i primi dieci mesi con una crescita a doppia cifra (+11,34%) e una movimentazione complessiva di 3.334.052 tonnellate di merce. Tutto il sistema ferroviario gestito dall’autorità di sistema, tra porti e interporti, nei primi 10 mesi supera i 10.500 treni.
“La crisi si sente anche nel nostro settore” commenta il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Zeno D’Agostino. “I dati statistici nei porti italiani ed esteri lo evidenziano chiaramente, ma – precisa – i numeri sono lo specchio delle azioni che portiamo avanti e mettono in luce le buone strategie adottate dall’Authority nel gestire un sistema portuale e logistico fortemente integrato e dinamico. Non abbiamo avuto particolari contraccolpi e sappiamo reggere molto bene gli shock: Monfalcone cresce e ottobre in controtendenza ci ha dato qualche segnale positivo anche su Trieste”.