Il 17 novembre scorso, presso la suggestiva “Sala delle Muse” del Circolo Unione del Teatro Petruzzelli a Bari, si è tenuta la cerimonia di conferimento dei Premi Letterari Nazionali, promossi e organizzati dall’Associazione “Porta d’Oriente Cultura e Libero Sviluppo del Mediterraneo”. L’evento, giunto alla sua XII Edizione e dedicato a Nicola Saponaro, è stato coordinato dalla Presidente dell’Associazione, la Professoressa Cettina Fazio Bonina.
Fulvio Abbate, con il suo lavoro Lo Stemma (La nave di Teseo), ha vinto il primo Premio nella categoria Romanzo (nella foto, un momento della premiazione). La sua opera è stata valutata e riconosciuta dalla giuria composta da eminenti figure della cultura nazionale, presieduta da Vittorio Sgarbi, sottosegretario ai Beni Culturali.
Durante la serata, i vincitori della sezione Romanzo, così come i premiati delle sezioni Poesia e i giurati, hanno ricevuto in dono le prestigiose porcellane Geminiano Cozzi 1765, Manifattura di Venezia, di Tonino e Tamara Tognana.
Il viaggio letterario di Abbate ha avuto inizio nel 1990, quando ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Zero maggio a Palermo, che è stato acclamato dalla critica come un esempio di stile lirico e visionario. Da allora, Abbate ha prodotto una vasta gamma di opere che spaziano dalla narrativa civile alla saggistica, dal reportage ai pamphlet. Ha esplorato temi come la città di Palermo, la guerra civile spagnola del 1936-1939, la figura di Pier Paolo Pasolini e la città di Roma come luogo di indagine e scavo antropologico. Inoltre, ha affrontato riflessioni filosofiche sulla salvezza e il paradosso della “speranza”, nonché sull’idea di un socialismo libertario che valorizzi l’individualità. Oltre alla sua attività letteraria, Abbate ha svolto numerose esperienze nel campo giornalistico. Lo Stemma rappresenta un nuovo capitolo nell’evoluzione artistica dello scrittore. Questo romanzo impietoso ci conduce attraverso una Palermo contemporanea, rivelando la mediocrità umana e i desideri inconfessati che animano la società. Con personaggi eccentrici e surreali, Abbate ci trasporta in un viaggio letterario che offre una critica acuta e pungente.