
Aperta, a partire da oggi, la possibilità di fare domanda per il bonus colonnine domestiche relativo all’anno 2023. Le richieste per il contributo potranno essere presentate per l’acquisto e i lavori di posa in opera delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici svolti dal 1° gennaio 2023 al 23 novembre 2023.
A definire l’apertura della finestra per presentare le domande è stato il ministero delle Imprese e del Made in Italy con un decreto direttoriale pubblicato il 31 ottobre, con il quale sono stati definiti anche i termini di presentazione, i moduli da utilizzare per la richiesta e la relazione finale. Il portale per presentare l’istanza, aperto da oggi alle 12, chiuderà il giorno 23 novembre alla stessa ora. Mentre per l’anno 2022 la possibilità di fare domanda si è chiusa il 2 novembre scorso. Il bonus, previsto dal dpcm del 4 agosto 2022, è finalizzato a incentivare le svolte green per quanto riguarda la scelta dei mezzi di trasporto. Il valore del contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle colonnine o wall box (particolari prese elettriche). Nel decreto si legge che l’ammontare del contributo può arrivare fino a 1.500 euro per gli utenti privati, mentre il limite erogabile sale a 8 mila euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali. Attenzione però perché il ministro ha già informato che “le risorse disponibili sono di 40 milioni di euro” e che il termine “può essere anticipato nel caso di esaurimento delle risorse finanziarie disponibili”. Il ministero, martedì 7 novembre, ha anche pubblicato un avviso sul sito (si veda ItaliaOggi del 18/10/2023) in cui vengono date le informazioni tecniche su come presentare le istanze. Le istanze devono essere presentate tramite l’apposita piattaforma informatica, gestita da Invitalia, dove si può procedere alla compilazione del modulo elettronico. Per quanto riguarda i controlli nel decreto si chiarisce che “in ogni fase del procedimento, il Ministero e Invitalia possono svolgere tutti i controlli necessari a verificare la veridicità delle dichiarazioni e della documentazione presentate dai soggetti coinvolti” e quindi “possono essere effettuati accertamenti d’ufficio, verifiche e ispezioni in loco, delle qualità e dei fatti”.
Maria Mantero, ItaliaOggi