Il Consiglio di Amministrazione di TIM si è riunito tra il 3 e il 5 novembre per prendere in considerazione un’offerta importante. Kohlberg Kravis Roberts & Co. (KKR) aveva presentato un’offerta vincolante il 16 ottobre per acquisire le attività legate alla rete fissa di TIM, chiamata NetCo, insieme a FiberCop. Inoltre, c’era un’offerta non vincolante per l’intera partecipazione di TIM in Sparkle. Dopo un attento esame, con il supporto di consulenti finanziari e legali di alto livello, il Consiglio ha approvato, con una maggioranza di 11 voti favorevoli e 3 contrari, l’offerta vincolante per NetCo presentata da KKR. Questa decisione implica che TIM cederà una parte delle sue attività relative alla rete fissa a FiberCop, una società che gestisce le reti in fibra e rame. Contestualmente, Optics BidCo, controllata da KKR, acquisirà l’intera partecipazione di TIM in FiberCop. Questo accordo include anche un accordo separato che regolerà i servizi tra NetCo e TIM dopo il completamento dell’operazione. L’offerta valuta NetCo (escludendo Sparkle) a un valore aziendale di 18,8 miliardi di euro, con la possibilità di ulteriori incrementi se alcune condizioni specifiche si verificheranno, portando il valore fino a 22 miliardi di euro. Il Consiglio ha anche stabilito che il completamento di questa operazione dovrebbe avvenire entro l’estate del 2024. Il prezzo dell’operazione sarà soggetto a regolazioni basate su diversi parametri, tra cui la cassa e il debito trasferiti, il capitale circolante, i costi del personale trasferito e il raggiungimento di obiettivi specifici legati agli investimenti e all’installazione di reti in fibra ottica. Inoltre, il pagamento di somme aggiuntive a favore di TIM (noto come “earn-out”) sarà legato a eventi futuri, come la realizzazione di operazioni di consolidamento entro 30 mesi dal completamento e l’introduzione di incentivi settoriali entro la fine del 2025. Quest’operazione è parte di un piano di “delayering” avviato da TIM nel 2022, che mira a separare gli asset infrastrutturali di rete fissa dai servizi che TIM continuerà a fornire ai propri clienti. Ciò consentirà a TIM di ridurre il proprio debito finanziario di circa 14 miliardi di euro al momento del completamento, migliorando le previsioni nonostante le sfide economiche attuali. Questo piano offre anche a TIM la flessibilità strategica necessaria per operare in modo più efficiente nel mercato domestico. Il completamento dell’operazione è previsto per l’estate del 2024, una volta soddisfatte le condizioni richieste, tra cui l’autorizzazione Antitrust e altre autorizzazioni specifiche. Quanto all’offerta non vincolante su Sparkle, il Consiglio ha esteso il termine per la valutazione, sperando di ricevere un’offerta più vantaggiosa dopo una revisione più approfondita. Infine, il Consiglio ha valutato una comunicazione da Merlyn Partners e RN Capital Partners, ma ha ritenuto che non fosse in linea con il piano strategico di TIM, come presentato agli investitori in precedenza. Così ha commentato l’a. d. Pietro Labriola (nella foto): “Due anni di lavoro a testa china si chiudono con una decisione storica: dare il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. Entrambe saranno il punto di riferimento per la trasformazione digitale del nostro Paese perché, grazie a questa operazione, potranno accelerare lo sviluppo tecnologico nel settore delle Telecomunicazioni. Non è la conclusione del nostro percorso ma un nuovo inizio. Con questa operazione, infatti, diamo linfa all’infrastruttura di rete e allo stesso tempo consentiamo alla nuova TIM di focalizzarsi sull’innovazione tecnologica che serve per governare il complesso mercato dei servizi digitali e giocare un ruolo da leader. Il primo ringraziamento per questo risultato va a tutte le persone della nostra Azienda, da sempre il punto di forza in ogni momento che abbiamo attraversato insieme. Senza di loro non sarebbe stato possibile raggiungere questo importante traguardo. Voglio sottolineare inoltre l’importante ruolo delle Istituzioni e delle Autorità competenti che sono la miglior garanzia per l’esecuzione di questo piano. Infine, a tutti i nostri azionisti dico che stiamo restituendo a TIM la possibilità di guardare ad un futuro sostenibile e di essere pronta a cogliere le opportunità che avrà davanti. Il nostro obiettivo è proseguire su questa strada tracciata dal piano approvato con l’appoggio dei nostri principali azionisti, restando sempre aperti al dialogo e alle proposte che ci vengono sottoposte, in particolare, dai soci più importanti. Siamo convinti che la forza del nostro Gruppo, insieme a ciò in cui crediamo, porterà a far crescere l’Azienda e a generare valore per tutti. Ora torniamo a lavorare a testa bassa per mettere a terra questa grande e storica decisione del CDA”. Per il presidente, Salvatore Rossi, “le delibere approvate con grande responsabilità e coraggio dal Consiglio di TIM vanno nella direzione di fare il bene di TIM, delle persone che vi lavorano, dei suoi azionisti, del Paese intero. Una scelta chiara su un tema di cui si discuteva da molti anni. La cessione della rete a un investitore infrastrutturale come KKR ha trovato anche l’apprezzamento del Governo, che sosterrà questa operazione con ingenti risorse; ridà una prospettiva di crescita al Gruppo TIM. La nuova TIM dei servizi, più libera da pesi finanziari e più forte sul mercato, potrà dare il suo contributo a sviluppare quella capacità di innovazione che è fondamentale per accompagnare famiglie, imprese e pubblica amministrazione verso un futuro totalmente digitale”.