I giovani di oggi stanno davvero attenti ai propri diritti quando si tratta della loro privacy online. Un sondaggio recente condotto da Cisco nel 2023 ha rivelato che ben il 42% dei consumatori tra i 18 e i 24 anni esercita il loro diritto di accedere ai propri dati, mentre solo il 6% degli adulti sopra i 75 anni lo fa. Questo divario è dovuto al fatto che molte persone hanno perso fiducia nelle organizzazioni a causa dell’uso dell’intelligenza artificiale (IA). In effetti, il 50% delle persone intervistate ha detto che preferirebbe che il governo stabilisse le regole per proteggere la loro privacy.
Tuttavia, non tutti sono contrari all’IA. Il 42% degli italiani coinvolti nel sondaggio (e il 48% a livello globale) pensa che l’IA possa migliorare la loro vita, in settori come lo shopping, lo streaming e l’assistenza sanitaria. Inoltre, il 61% degli intervistati italiani (e il 54% a livello globale) è disposto a condividere i propri dati in modo anonimo per migliorare i prodotti e i processi decisionali dell’IA.
Allo stesso tempo, molte persone sono preoccupate per la gestione dei loro dati da parte delle organizzazioni. Il 53% degli italiani coinvolti nel sondaggio (e il 62% a livello globale) teme che le organizzazioni utilizzino i dati personali in modo inappropriato per l’IA, e il 54% (e il 60% a livello globale) ha perso fiducia in queste organizzazioni a causa dell’uso dell’IA.
Per riconquistare la fiducia dei consumatori, sono necessarie azioni come l’audit per evitare il bias nell’IA, maggiore trasparenza sul funzionamento dell’IA, coinvolgimento umano e programmi di gestione etica dell’IA.
Il rapporto di Cisco ha anche svelato alcune informazioni sull’IA generativa (IA Gen), una tecnologia relativamente nuova. Solo il 12% degli intervistati usa regolarmente l’IA Gen, e la metà di loro potrebbe condividere informazioni personali con queste applicazioni.