La Festa del Cinema di Roma assegna il Premio FS al documentario ‘La nostra Monument Valley’ di Alberto Crespi e Steve Della Casa. Il riconoscimento è stato consegnato da Luca Torchia, nella foto, Chief Communication Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
A decretare la vittoria è stata una speciale giuria formata dal giornalista Alessandro Giuli, l’attrice Cristiana Capotondi e dal produttore cinematografico Giampaolo Letta. Come si legge nella motivazione della giuria, il film ha saputo raccontare “il grande cinema italiano senza essere un’operazione nostalgia”, sotto forma di un “viaggio nella storia e nei luoghi del cinema ‘italiano’ degli anni d’oro”.
Il cinema italiano negli anni Sessanta ha avuto un periodo davvero indimenticabile, nel quale a Cinecittà si girava ogni tipo di film e i produttori (così come i registi e gli altri collaboratori tecnici) dimostravano una straordinaria capacità nell’arte di arrangiarsi. Per questo i dintorni di Roma diventavano per il cinematografo posti fantastici nei quali si potevano girare film ambientati ovunque: il selvaggio West, Roma antica, il deserto, l’Asia Minore, l’Africa. Località come Tor Caldara, Manziana, Canale Monterano, il monte Soratte, le cascate di Monte Gelato appaiono davvero in tanti film, proprio come nei grandi film americani un paesaggio iconico era la Monument Valley, e cioè quella pianura sterminata nello Utah con i monti scavati dal vento a forma di panettone. Questo documentario si ripropone di raccontare quei posti, di raccogliere le testimonianze di chi ci ha lavorato, di paragonare il diverso utilizzo dello stesso ambiente. E, soprattutto, di fare il punto su un modo di fare cinema a basso costo che in quel decennio ha reso il cinema italiano dominante sul piano mondiale, premiando proprio la creatività e la politica dei bassi costi nel cinema di genere.