Anche se l’auto è ancora il mezzo più utilizzato, sono sempre di più le persone che scelgono mezzi alternativi per spostarsi, soprattutto in città, ricorrendo alle biciclette tradizionali o a quelle a pedalata assistita e ai monopattini elettrici. E mentre si è aperto il dibattito, anche sui tavoli legislativi, sull’obbligatorietà dell’assicurazione (che ci sarà per i monopattini elettrici ma non per le bici a pedalata assistita), già oggi si può valutare la possibilità di sottoscrivere una polizza per tutelare sé stessi e gli altri quando si è alla guida di questi mezzi, grazie alle diverse soluzioni che il mercato assicurativo oggi propone. L’obbligo di assicurarsi. Sul fronte delle biciclette, di recente la Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue), con la sentenza C-286/22 (arrivata a seguito di una richiesta della Corte di cassazione belga di definire il perimetro della nozione di autoveicolo ai fini della responsabilità civile nell’ambito della circolazione stradale) ha escluso le biciclette elettriche dalla categoria dei veicoli a motore: di conseguenza non devono sottostare all’obbligo di assicurazione.I giudici dell’Ue hanno concluso che solo automobili e motocicli sono veicoli che per la loro capacità di raggiungere velocità elevate implicano rischi reali per l’integrità e la vita delle persone, a differenza di un mezzo che può raggiungere al massimo i 20 chilometri all’ora. Il principio afferma che non rientra nella nozione di veicolo una bicicletta il cui motore elettrico fornisce unicamente pedalata assistita e che dispone di una funzione che le consente di accelerare senza pedalare, se questa funzione può essere attivata solo dopo l’uso della forza muscolare.
Per quanto riguarda i monopattini elettrici, c’è da tenere presente che il nuovo Codice della strada che dovrebbe entrare in vigore alla fine dell’anno dispone che ci sia l’obbligo di assicurazione (oggi non sono ancora disponibili le polizze obbligatorie per i monopattini).
Le polizze presenti sul mercato. Se si considera la Responsabilità civile, che assicura da danni accidentali a terzi, oggi esistono due possibilità: la prima è quella compresa all’interno della cosiddetta polizza Rc capofamiglia, una copertura che si compone di diverse parti e che può essere arricchita aggiungendo garanzie opzionali che vanno ad aumentare il grado di copertura, come per esempio il danno causato a cose o persone quando si è alla guida di un monopattino o di una bicicletta. La seconda possibilità, invece, è quella di sottoscrivere assicurazioni specifiche per i mezzi di mobilità urbana.
Secondo l’analisi del comparatore online Facile.it, nel caso dell’Rc capofamiglia i prezzi partono da poco meno di 55 euro all’anno per una copertura base che includa anche il danno da monopattino, mentre per una polizza specifica per i monopattini si parla di poco meno di 40 euro all’anno per una copertura base singola e circa 80 euro per la versione che tutela anche gli altri componenti del nucleo famigliare che potrebbero guidare il mezzo.
C’è da tenere presente che, oltre alla responsabilità civile verso terzi, esistono sul mercato assicurazioni dedicate alle biciclette tradizionali o elettriche e ai monopattini che si focalizzano su altri aspetti come per esempio la tutela legale, il trasporto del mezzo se incidentato, la consulenza medica o l’assistenza domiciliare a seguito di infortunio occorso mentre si era alla guida del mezzo. Analizzando le tariffe disponibili su Facile.it, queste polizze partono da un costo mensile di circa 5 euro. Se si considerano, invece, i prodotti che includono il rimborso dei danni in caso di furto o vandalismo e delle spese di riparazione a seguito di cadute o incidenti le tariffe partono da poco meno di 4 euro al mese per una bicicletta o e-bike del valore di 300-400 euro fino a superare i 16 euro per mezzi che costano dai 1.250 ai 1.500 euro (più di 38 euro per i valori tra 4 mila e 5 mila euro).
Prima di sottoscrivere una polizza il consiglio è quello di verificare attentamente i fascicoli informativi dei prodotti assicurativi, in particolar modo le esclusioni e i massimali che sono fondamentali per avere una copertura adeguata e determinanti per il prezzo.
Alcune proposte delle compagnie. Tra le possibilità c’è per esempio la proposta di Yolo in collaborazione con Europ Assistance con varie formule che includono, per quanto riguarda la bici, la responsabilità civile, l’invio di un medico o di un’autoambulanza, il trasporto della bicicletta, la consulenza medica, il rientro dell’assicurato o il proseguimento del viaggio e l’invio di un fisioterapista. Sempre Europ Assistance propone e-Go Noproblem, un’assicurazione per bici, e-bike, monopattino elettrico e altri mezzi di micromobilità elettrica che protegge con l’assistenza stradale, la garanzia infortuni e la responsabilità civile.Oppure c’è la polizza di Sara Assicurazioni (Bici2Go) che comprende la responsabilità civile, la tutela legale, la protezione della mobilità, il rifacimento dei documenti.
Un’altra opzione è quella di Simplesurance che include anche la copertura contro la rapina e il furto con scasso, all’esterno come all’interno dell’abitazione, e offre tutele in caso di atti vandalici per le riparazioni necessarie senza previo pagamento della franchigia.
Non solo auto. Secondo l’Auto & Mobility Barometer del Gruppo Europ Assistance, in Italia quasi tutti possiedono un’auto (con il dato più alto di tutta Europa, pari al 97%), ma sono sempre di più le persone che, soprattutto dopo la pandemia, preferiscono spostarsi a piedi (il 96% del campione contro la media del 94% registrata nei paesi coinvolti nell’indagine).
Cresce anche il numero di chi sceglie mezzi sostenibili, come la bicicletta (52%) o il monopattino (26%), con valori più alti rispetto alla media. Per il futuro, gli italiani prevedono di camminare di più e aumentare l’uso delle due ruote, ma anche dei mezzi di trasporto pubblico, in controtendenza rispetto agli altri paesi europei. In generale sono, però, ancora molti coloro che si dichiarano riluttanti ad abbandonare definitivamente l’auto di proprietà, anche se gli italiani si dimostrano fra i più inclini a farlo (41%).
Irene Greguoli Venini, ItaliaOggi Sette